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VESCICHE
Assomigliano a delle bolle, ma sono sacche di plasma e altri liquidi fra l’epidermide e il derma. Sono provocate dal trauma meccanico dovuto allo sfregamento del piede contro la calzatura o la calza. Compaiono soprattutto quando le scarpe sono nuove oppure sono stringate e le tomaie sono in tessuti sintetici. Per prevenirle, si possono applicare cerotti siliconati che attutiscono lo sfregamento. Meglio evitare di bucare da sé le vesciche e affidarsi a un podologo.
CALLI E OCCHI DI PERNICE
Il callo è l’ispessimento della pelle a seguito dello sfregamento continuo con la scarpa. Ma la causa è il sovraccarico di peso in alcune zone del piede, come la pianta e sotto le dita. Le solette e i cuscinetti anticallo, venduti anche al supermercato, possono alleviare il dolore, ma non assicurarne la scomparsa. Il plantare, in particolare andrebbe realizzato dal podologo dopo uno studio della postura del piede.
L’eloma (occhio di pernice) si forma in genere tra il quarto e il quinto dito. È sempre un accumulo di pelle indurita, chiamata anche tiloma, causato dalla compressione del tessuto connettivo. Pigiato dentro a scarpe dalla punta stretta, l’eloma, come il callo, fa vedere le stelle. Per ammorbidirlo può essere utile una lima di carta, mentre per eliminare i tilomi più fastidiosi e duri occorre una piccola incisione, mai fatta da soli, ma dal podologo.
PIEDI GONFI
Possono dipendere da calzature dalla punta stretta, col tacco o troppo alto o troppo basso, oltre che a problematiche fisiologiche come l’insufficienza venosa. Il dolore può interessare non solo il piede ma anche i tendini e i legamenti. Per prevenirli è bene indossare sempre scarpe comode con la pianta larga e dal fondo gommato. Il cuoio infatti è più duro e meno flessibile, ha un effetto martello sotto ai metatarsi e di riflesso d’urto sulle dita. Come rimedio, in farmacia si trovano creme ad hoc, anche a base di estratti vegetali.
PIEDE D’ATLETA
È un’infezione micotica che si diffonde soprattutto fra le pieghe e fra le dita, tipica di chi pratica nuoto o frequenta ambienti pubblici umidi. Per prevenirla è consigliabile non scambiarsi gli asciugamani, asciugare bene i piedi, magari con il phon, dopo la doccia, e camminare il meno possibile scalzi. Poi non bisogna usare calze di tessuto sintetico e scarpe che non consentono la traspirazione. La cura è dermatologica e mai fai da te, di solito sotto forma di crema antifungina.
ALLUCE VALGO
Per l’appoggio a terra scorretto, l’alluce si deforma spostandosi verso le altre dita. Chi è predisposto deve evitare le scarpe strette in punta. Per correggere il disturbo, si usano i plantari studiati sulle caratteristiche del paziente. Se il dolore persiste mentre si cammina è necessaria la chirurgia. Quella mininvasiva ha fatto passi in avanti grazie all’intervento percutaneo. Consiste nel praticare piccoli fori, abbattendo in buona parte il dolore e con un recupero di tre-quattro settimane, la metà rispetto al passato.
FASCITE PLANTARE
Camminare a lungo, con scarpe troppo basse e piatte, predispone alla fascite plantare, un’infiammazione della banda spessa di tessuto sulla parte inferiore del piede. Si manifesta quando il piede è caricato troppo in dentro o troppo in avanti, la fascia si infiamma e provoca dolore, infatti è tipica degli sportivi. Come si cura? Si interviene con protesi plantari posturali che aiutano a sostenere la fascia, in schiuma come il polietilene o il poliuretano. Poi con la fisioterapia e gli antinfiammatori. Le onde d’urto sono usate invece per curare la spina calcaneare, spesso causata da problemi vascolari o dalla fascite trascurata. In questo caso il tendine si calcifica con il calcagno e dà origine a forti dolori».
AUTOMASSAGGIO
Da fare con prodotti idratanti ed emollienti, è un toccasana per alleviare la tensione
e lo stress del piede. Aiuta infatti a drenare i liquidi che si accumulano durante
la giornata. Va fatto con movimenti rotatori dalla punta del piede fino alla gamba
per stimolare l’azione linfodrenante. Se il piede è arrossato, conviene usare prodotti a base di piante dall’effetto antinfiammatorio come l’arnica o l’artiglio del diavolo. Se invece è secco, meglio applicare una crema idratante. Se ci sono lesioni sulla pianta, non fate il massaggio, che potrebbe invece ritardare il processo di guarigione.
PEDILUVIO
Un’attenta igiene dei piedi è il primo passo per il loro benessere. In questo senso un pediluvio può dare sollievo dopo una giornata in cui sono stati chiusi nelle scarpe. Lasciarli a bagno, però, non ha effetti terapeutici e va sfatato qualche mito. Mai fare pediluvi troppo caldi perché aumentano il gonfiore. E poi, chi l’ha detto che immergerli in acqua e sale faccia bene? La presunta azione disinfettante non è dimostrata scientificamente. Piuttosto, è preferibile il bicarbonato. Quando il piede è molto arrossato è in una condizione di acidità che porta al cattivo odore.
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