Non inventerò mai un mal di testa come scusa per non fare qualcosa o non andare in qualche posto. Perché so cosa significa averlo veramente. E non parlo di quello generico che coglie occasionalmente un po’ tutti. Ma di quello cronico e debilitante che mi porto addosso da almeno 25 anni.
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La storia di Paola Ferrari
Da piccola ho sempre visto mia mamma soffrirne intensamente. Per questo, alla soglia dei 30 anni, ho subito riconosciuto gli stessi sintomi in quel dolore acuto che mi ha colpito un giorno all’improvviso, per la prima volta. Ciò nonostante, non me ne sono affatto preoccupata. Non potevo immaginare che quello fosse soltanto l’inizio. Col tempo, infatti, quei dolori tornavano periodicamente ad assalirmi, facendosi via via sempre più frequenti e insistenti.
All’inizio sottovalutava il problema
Ma io, presa com’ero dalla mia carriera giornalistica che stava cominciando a decollare, mi limitavo a tenerli a bada con i classici antidolorifici da banco. Poi anche quelli hanno smesso di fare effetto. E quando una crisi più acuta del solito è arrivata a protrarsi per tre giorni filati, ho capito che non potevo più sottovalutare il problema. Dalla visita specialistica ho appreso di soffrire sia di cefalea tensiva, sia di una forma con una componente ormonale.
La prescrizione di antiepilettici
Intanto, quei dolori acutissimi che arrivavano a tradimento come a stringermi la testa in una morsa di ferro per ore e ore filate mi rendevano tutto terribilmente faticoso. Ed erano così forti da cambiarmi perfino l’espressione del viso, al punto che il medico mi prescrisse addirittura degli antiepilettici, spesso utilizzati nella profilassi di cefalea potente, ma indubbiamente molto debilitanti.
Anche al buio senza tregua
Poi sono arrivati il matrimonio e due gravidanze a brevissima distanza l’una dall’altra. Durante le quali, ovviamente, i farmaci erano banditi, al di là di quelli a base di paracetamolo, troppo blandi per il mio caso. Cercavo di stare a riposo, al buio e in silenzio per provare a rilassarmi, ma quei dolori insopportabili non mi davano tregua. Così, dopo la nascita della seconda figlia, mi sono rivolta all’Istituto neurologico Carlo Besta di Milano, dove il professor Gennaro Bussone mi ha prescritto una cura a base di triptani, farmaci efficaci durante l’insorgenza degli attacchi. E un’altra per riequilibrare il livello della serotonina, che durante gli attacchi tende ad abbassarsi. Così riuscivo, anche se con grande disagio e fatica, ad affrontare la mia intensa vita quotidiana, divisa tra due figli da accudire, l’impegno giornaliero in redazione e la diretta settimanale della Domenica sportiva, che già conducevo.
Il botulino
A quella terapia, che non ho mai interrotto, ne ho poi affiancata un’altra, prescritta all’ospedale Sant’Andrea di Roma dal professor Paolo Martelletti, e mirata a combattere l’emicrania cronica: si tratta di iniezioni di botulino ai muscoli del collo e della testa che pratico tutt’ora ogni tre o quattro mesi, e che aiutano a distendere la muscolatura, riducendone la contrazione e a controllare l’emicrania. Nel frattempo non sono mancati i ricoveri in entrambe le strutture, sia in momenti di attacchi intensi, sia per i necessari periodi di «disintossicazione da farmaci» per ripulire l’organismo.
Un problema da non sottovalutare
Ma a poco a poco ho cominciato finalmente a stare meglio. Da qualche anno ho dolori meno intensi e frequenti, che mi permettono di gestire meglio la mia vita: so che gli attacchi mi arrivano soprattutto la notte o all’alba, quindi ho spostato i miei orari di lavoro a partire dal primo pomeriggio fino alla sera tardi. Salto quasi sempre il pranzo per evitare possibili nausee. E quando sto male prendo i miei farmaci e mi metto tranquilla per una mezz’oretta, aspettando che passi il peggio. Ho capito che il mal di testa non si sconfigge, quindi occorre imparare a conviverci. Ma è fondamentale non sottovalutarlo e rivolgersi subito agli specialisti. Perché, anche se all’inizio sembra una cosa da poco, quando viene trascurato può davvero rovinare la vita.
Paola Ferrari
Testimonianza raccolta da Grazia Garlando da OK Salute e benessere febbraio 2016
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