Sbadigliano i mammiferi e la maggior parte dei vertebrati: le scimmie, i pesci, gli uccelli, i leoni, gli struzzi… L’uomo, poi, inizia già alla dodicesima settimana prenatale. Eppure, nonostante sia così frequente, si sa più delle prescrizioni da galateo che della’utilità dello sbadiglio.
«Perché la lenta apertura della bocca, accompagnata da una profonda inspirazione e da uno stiracchiamento, consente di introdurre ossigeno nei polmoni (quindi nel sangue), aumenta il tono muscolare e il livello dell’attività cerebrale», spiega Piero Salzarulo, professore ordinario di psicologia generale all’Università di Firenze.
Un’iniezione di vigore
Allora i fanatici del bon ton non se ne abbiano: portare la mano davanti alla bocca sì, trattenere il riflesso sempre e comunque no. Tra l’altro, sbadigliare dà un benessere paragonabile a quello dell’orgasmo: cioè, secondo Robert Provine, professore di psicologia alla Università del Maryland, 8,5 punti su una scala che misura il piacere da 1 a 10.
In un individuo sano, il gesto si verifica in modo automatico in determinate circostanze. Per esempio, quando la voglia di riposare contrasta con l’esigenza di restare vigili: la sua funzione sta nel riportare il cervello a uno stato di allerta, che in quel momento tende a mancare.
Un altro beneficio pratico? In aereo. Le profonde inspirazioni rappresentano un rimedio contro gli sbalzi della pressione atmosferica che otturano le orecchie, perché l’aria che entra dalla bocca contrasta con quella che preme sui timpani. Risultato: ci si libera dal senso di oppressione al decollo o all’atterraggio.
Diverso è il caso di quelle persone in cui la sequenza di sbadigli è continua, con evidenti ripercussioni sulla qualità della vita. Un disturbo di questo tipo si manifesta in presenza di malattie come anemie, emicranie, cancro. O anche di terapie a base di certi antidepressivi. Per capire se una serie di sbadigli ha caratteristiche patologiche, un primo indizio può essere l’incapacità di trattenersi.
Valentino Maimone – OK La salute prima di tutto
Ultimo aggiornamento: 25 ottobre 2010