Come si fa a fare tutto? Gli impegni quotidiani e lo stile di vita sempre più frenetico spesso portano a svolgere contemporaneamente due o anche più attività diverse. Il multitasking è un’abitudine di cui molte persone non riescono a fare a meno, che però può essere controproducente e portare a sentirsi costantemente stressati. Viceversa, riscoprire la pratica del monotasking può avere un impatto positivo sulla produttività e sul benessere personale.
In questo articolo
Cos’è il monotasking?
Il monotasking consiste nel concentrarsi su un’attività alla volta. Richiede la capacità di focalizzarsi su un solo compito e di farlo senza distrazioni.
Multitasking e task switching
Quando si svolgono più attività che richiedono concentrazione, quello che viene genericamente definito multitasking è in realtà un task switching, ovvero un cambio di attività. Ci sono vari studi che dimostrano come questo continuo spostamento generi un impatto negativo sulla produttività. Il cervello infatti, non riuscendo a svolgere più mansioni in contemporanea, ha bisogno di tempo per passare alla nuova attività. Di conseguenza, si diventa anche meno produttivi.
Fare più cose insieme può funzionare quando almeno una delle due attività è quasi automatica e richiede quindi un basso livello di impegno (es. parlare e camminare).
Distratti dalla tecnologia
La nostra attenzione funziona come un filtro. Essendo bombardati da informazioni simultanee che provengono dall’ambiente, questo processo cognitivo ci permette di selezionarne solo una parte. Così si possono individuare quelle che sono rilevanti da quelle che invece non servono in quel momento.
La tecnologia ci ha reso sempre più multifunzionali, portandoci a controllare di continuo le notifiche del telefono, i social media e le notizie e a mantenere la cosiddetta attenzione divisa. Da una parte si presta attenzione su più stimoli. Dall’altra, si ha difficoltà a selezionare quelli rilevanti e a mantenere la concentrazione, con una riduzione drastica del tempo di attenzione.
Effetti del multitasking
Gli effetti negativi del multitasking attengono al rischio di dispersione mentale, alla facilità di commettere errori di distrazione e alla conseguente perdita di qualità dei compiti che si vanno a svolgere. Un effetto comune di questa abitudine è, ad esempio, la sensazione di sentirsi sopraffatti dal lavoro nonostante l’aver passato anche diverse ore davanti alla scrivania. Anche il benessere psicofisico ne risente, poiché il sovraccarico di mansioni può generare affaticamento e insoddisfazione, oltre a un aumento dei disturbi d’ansia e stress.
Come praticare il monotasking
Praticare il monotasking, per molti significa ripensare il modo di lavorare e cambiare la maggior parte delle abitudini e mentalità attuali. La prima difficoltà può sorgere dal fatto di non riuscire a dare una priorità alle tante cose da fare e di volerle sbrigare tutte nello stesso momento, anche se non è possibile in concreto. Bisogna dare un ordine di importanza alle scadenze e agli obiettivi e poi, sulla base di questo, organizzare il proprio tempo. Fare monotasking significa anche lavorare sull’autodisciplina e cercare di evitare le distrazioni (es. usare social media, chat, ecc…), ma anche imparare a delegare, quando necessario.
I benefici del monotasking
Provare la soddisfazione di fare una cosa alla volta dedicandole tutta la propria attenzione: così il monotasking può aiutare ad essere più performanti, meno stressati e più presenti e connessi con le altre persone.
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