C’è chi si butta a capofitto nella vita mondana ed esce tutte le sere, chi si cimenta subito in un’altra relazione (il classico chiodo-scaccia-chiodo), chi preferisce frequentare tanti partner diversi, chi invece si chiude in sé e si isola dal mondo esterno non uscendo mai, chi parte per un viaggio, chi non si dà per vinto e dedica tutto il suo tempo alla riconquista del partner, chi cerca di capire perché l’amore è finito, e chi adotta un animale (in particolare un cane o un gatto).
In realtà la molla che porta all’adozione di un animale non è solo una rottura sentimentale, ma spesso è la condizione di singletudine che invoglia a cercare una compagnia che non sia umana. Sono tantissimi i single che decidono di prendere con sé un animale. Possedere un animale normalmente crea una condizione in cui ci si sente responsabili e si è portati ad occuparsi di un altro essere vivente: si sente di avere un altro scopo oltre se stessi e di avere qualcuno con cui scambiare coccole e tenerezze.
Non si pensa solo per uno, ma per due o più in base a quanti animali si posseggono. Ad esempio si fa la spesa pensando a ciò che serve per l’animale, al suo cibo preferito, all’osso da rosicchiare, al topolino meccanico da rincorrere, alle crocchette come premio speciale, ecc. In sostanza, si è portati ad evadere da una visione incentrata su se stessi per dedicarsi ad altro.
L’idea di avere uno scopo nella quotidianità, e più in generale nella vita, e di sentirsi utili per qualcuno crea una sensazione di benessere. Questo atteggiamento è positivo a patto che non si perdano di vista la realtà e la necessità di comunicare e di socializzare. Il rischio infatti è che qualcuno possa isolarsi in una sorta di idilliaco rapporto affettivo in cui l’animale dà amore in modo incondizionato. Questo spesso è il punto più sensibile per chi è single e in particolare per le donne: la carenza d’affetto.
Per queste persone la gioia di tornare a casa ed essere investite dalle feste di un cane o essere accolte dalle fusa di un gatto colma tante mancanze o delusioni sentimentali. Il legame di attaccamento che si instaura tra uomo e animale può variare anche a seconda del tipo di animale domestico che si possiede. Tra gli animali adottati si trovano di solito: cani, gatti, uccellini, pesci, criceti, conigli, ma anche iguane e tartarughe.
L’interazione con un cane o un gatto è sicuramente diversa rispetto agli altri animali. Generalmente si associa al cane la fedeltà, mentre al gatto l’indipendenza e la ruffianeria. Queste caratteristiche variano poi da razza a razza: c’è il gatto particolarmente affettuoso e quello più solitario, c’è il cane più aggressivo e quello più dolce. Anche gli animali hanno il loro carattere e bisogna trovare quello che meglio si adatta al proprio.
È importante non dimenticare che il senso di solitudine che accompagna alcuni single, fa parte anche della vita degli animali. Essi soffrono la mancanza del padrone, per cui prima di prenderne uno è importante non pensare solo a se stessi, ma anche al tempo che gli si può dedicare. Se si passa gran parte della giornata fuori casa, una soluzione potrebbe essere quella di adottare più animali affinché si facciano compagnia.
Se si desidera ricevere molte coccole e una continua attenzione allora è meglio optare per un cane che manifesta il suo affetto in modo più festoso, mentre se si preferisce avere maggiore indipendenza allora forse è meglio scegliere un gatto. Anche le dimensioni dell’animale devono essere valutate: prendere un cane di grossa taglia se si ha un appartamento non è tanto consigliabile, a meno che non si abbia voglia di fare frequenti e lunghe passeggiate.
Adottare un animale deve essere una scelta ben ponderata che sarà sicuramente ripagata con un grande amore incondizionato. D’altra parte sono tanti i libri che narrano storie vere ai limiti dell’incredibile sul rapporto d’amore che si instaura tra l’animale e l’uomo. Chi ha il tempo da dedicare ad un animale e lo spazio adeguato per tenerlo potrà dire di aver provato un nuovo tipo di amore, ma che deve lasciare spazio e fiducia nel poter trovare una relazione stabile. E chissà che il successo in questo caso sia anche merito dell’animale che ha contribuito a far recuperare serenità e fiducia in se stessi.
Testo di Elisabetta Rotriquenz, psicologa e docente di psicologia giuridica all’Università di Firenze, sul suo BLOG
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