All’età di 63 anni mio fratello Emanuele è diventato campione italiano di bastone siciliano, un’arte marziale tradizionale. Capite bene che io, a 56 anni, non posso essere da meno: mi considero uno sportivo e un combattente. E, per uno competitivo come me, ogni occasione è buona per mettersi alla prova.
In piscina mi annoio, meglio il calcetto
Si sa, l’attività fisica è importante per mantenersi in salute, soprattutto quando non si è più giovanissimi. Ma nel mio caso lo sport è fondamentale per la mente, oltre che per il corpo. Ogni giorno trovo almeno un’oretta di tempo per allenarmi. Tre volte alla settimana, la mattina, vado in piscina, anche se devo essere sincero: quelle 40-50 vasche mi pesano un po’, forse proprio perché manca la sfida, il confronto con l’avversario. Un po’ il nuoto mi annoia, ma riconosco i benefici che apporta al fisico, soprattutto per chi, come me, ha sofferto di problemi alla schiena. Da bambino mi è stata diagnosticata una grave scoliosi e ho dovuto portare il busto per diversi anni.
Gioco insieme ai carabinieri
I giorni in cui non mi alleno in piscina passo a trovare i carabinieri della stazione dei Parioli, il quartiere romano in cui abito. Non è come pensate: non ci vado per farmi dare notizie di prima mano, ma per giocare a calcetto. Il comandante decide tutto, orario e giorno, e io da buon carabiniere eseguo. Durante le partitelle do il meglio di me perché mi diverto, e non mi tiro indietro nei contrasti di gioco. Ogni settimana cerco di convincere Vincenzo Zito, il comandante, a inserire nella squadra giocatori più giovani e veloci. È come quando Cristiano Ronaldo è arrivato alla Juve: giocare con o contro di lui può essere considerato come una continua possibilità per migliorarsi e mettersi alla prova. Che poi, non è detto che i giovincelli siano più bravi dei «vecchietti»… Anzi, il più delle volte vinciamo noi.
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