Mara Maionchi ha scelto di parlare del suo tumore per sensibilizzare tutte le donne. È una roba brutta, ma, quel nome lì, bisogna imparare a dirlo. Anche se fa veramente paura. L’ho avuta anche io, è normale. Ho sempre fatto le visite dal ginecologo, ma quell’anno, era il 2014, ho avuto una sensazione. Mi sembrava di non ricordare quanto mancasse al controllo successivo e così ho deciso di andare prima del tempo. Facendo la visita al seno, il mio medico ha capito che c’era qualcosa che non andava. I sintomi del tumore al seno.
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Mara Maionchi: entrambi i seni erano “intaccati” dal tumore
Allora abbiamo fatto una mammografia e abbiamo visto che c’erano problemi: calcificazioni sospette, si chiamano. Poi, è stata la volta della tomografia, che ha chiarito la situazione. Il seno, soprattutto quello sinistro, era come inquinato: si trattava di un tumore allo stadio iniziale, diciamo ancora chiuso nel suo involucro. Anche il seno destro era intaccato, ma, per fortuna, anche in questo caso il tumore non era dei peggiori.
La diagnosi precoce mi ha salvata
La diagnosi mi ha fatto impressione, lo devo ammettere. Non avevo familiarità, perché né mia mamma né mia nonna avevano avuto problemi. Però, è brutto da dire, quando una persona invecchia inizia ad aspettarsi qualcosa. Io sono stata anche più fortunata di altri, ma prima o poi, pensavo, qualcosa succederà anche a me. Il mio oncologo, il dottor Sergio Orefice, è stato bravissimo. Mi ha spiegato tutto nei minimi dettagli fin da subito e mi ha detto: «Operiamo». Ho deciso di farmi seguire da lui perché è una persona di
cui mi fido ciecamente. Quando sono andata a confrontarmi con il professor Veronesi, ne ho avuto la conferma. «È un po’ pazzerello, ma è bravo», ha detto. Ma anche io lo sono, quindi era perfetto!
Mara Maionchi: i linfonodi erano sani
Sono stata operata a gennaio, due-tre mesi dopo la diagnosi, al San Pio X di Milano, e la mattina dell’intervento sono voluta andare da sola in ospedale. Non so esattamente perché, ma pensavo che toccasse a me e non alla mia famiglia. Poi, in quel periodo, una delle mie figlie era incinta e non volevo che ci salutassimo tutti in camera come se fosse un addio. Sono sempre andata da sola a fare le visite e ho voluto comportarmi nello stesso modo. Non perché sottovalutassi la cosa, non sono mica una stupida, ma non volevo che il mio problema diventasse troppo pesante. Certo, un po’ lo è stato, anche perché quella
mattina io ero spaventata, ma poi l’intervento è andato bene. I linfonodi erano sani e questa è stata una fortuna. Quando sono tornata in camera le mie figlie e mio marito erano lì ad aspettarmi e siamo stati insieme fino a sera. In ospedale sono stata solo tre giorni. Sono entrata il mercoledì mattina per l’operazione e il sabato ero a casa. Il lunedì, invece, ero già in radio.
Prendo un equilibratore ormonale
Mi sono ripresa abbastanza velocemente, perché penso che darsi da fare aiuti a superare questi periodi. Dopo l’operazione ho fatto la radioterapia, per circa 30-40 giorni, e devo dire che la dottoressa è stata bravissima a «prendere le misure»: non ho avuto alcun fastidio o effetto collaterale. Finita la radioterapia, ho iniziato a prendere una pillola, un equilibratore ormonale, per evitare che quei due signori lì si ripresentassero di nuovo. A parte questa pillola e i controlli che faccio ogni sei mesi, non è cambiato molto nella mia vita.
Tengo controllati anche utero e ovaie
L’alimentazione è una cosa a cui già stavo attenta. Da qualche anno cerco di mangiare meno perché penso che essere più magri alla mia età faccia sicuramente meglio che essere grassi, ma niente di più. In famiglia, ora, quando si parla del tumore, se ne parla al passato, ma la paura rimane sempre. È una cosa che fa fatica ad andare via. Per questo ho fatto i controlli anche a utero e ovaie. Gli esiti degli ultimi esami a ottobre sono andati bene. Sono stata fortunata e la mia esperienza mi ha fatto capire ancor di più quanto sia importante la prevenzione. Sempre, anche quando non ci sono casi in famiglia, fin da giovani. Ragazze, mi raccomando, fatevi controllare sempre. Voglio dire, si tratta di un esame all’anno, non è mica una roba impegnativa!
Mara Maionchi (testimonianza raccolta da Giulia Masoero Regis per OK Salute e Benessere).
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