Benessere

L’esame dell’unghia: quando e come farlo

Alterazione del colore o della consistenza della lamina? Conviene fare un accertamento dallo specialista per verificarne le cause

Le tue unghie sono di uno strano colore? Magari anche più opache del solito? Si spezzano con troppa facilità o sono particolarmente ispessite? «Se le unghie delle mani e dei piedi hanno un aspetto strano, puoi chiedere al dermatologo di eseguire l’esame dell’unghia, che non sempre viene fatto perché viene sottovalutato il problema», avverte Luigi Terragni, dermatologo e micologo dell' Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano. Lo dice anche uno studio dell’Università di Wroclaw pubblicato sull’American Journal of Clinical Daermatology: le alterazioni della forma e del colore delle unghie non dovrebbero mai essere prese sottogamba. «Spesso si inizia una terapia senza prima eseguire un esame specifico: il rischio è sbagliare diagnosi con un conseguente disagio del paziente che non vede risultati, assume magari una terapia non idonea per molto tempo e rischia peggioramenti», continua lo specialista.

 

Come capire se è il caso di andare dallo specialista? «Il primo campanello d’allarme è l’alterazione del colore o della consistenza dell’unghia» avverte Terragni. «Se la lamina, cioè la parte esterna e dura, diventa biancastra, giallastra, nerastra, con macchioline verdi oppure se noti uno scollamento dal letto ungueale (la parte rosa inferiore), conviene fare subito un accertamento per verificarne le cause. Quella più comune e diagnosticabile con l’esame è la presenza di un fungo, in termini medici definita onicomicosi, come candida, dermatofiti e muffe.  Ma ci potrebbero essere anche motivi traumatici (come l'aver schiacciato l’unghia nello sportello dell’auto) o altre patologie più rare di tipo dermatologico come psoriasi, lichen o eczemi».

Gruppo San Donato

Come si fa l’esame dell’unghia? «Prima di cominciare è bene lavare con cura e con un sapone neutro la zona da analizzare, ed eliminare smalti, gel o ricostruzioni almeno dieci giorni prima dell’appuntamento», puntualizza Terragni. L’esame dell’unghia si esegue in due fasi ed è totalmente indolore. «Il dermatologo preleva un pezzo di unghia già staccata dal letto ungueale con un tronchesino, e poi gratta con un bisturi il letto ungueale per prelevare il materiale sospetto», spiega lo specialista. «Questo campione viene diviso in due parti e sottoposto a due esami. Il primo è al microscopio per poter osservare eventuali funghi da vicino (dopo aver macerato il pezzettino di unghia con idrato di potassio al 30-40%). Già in questa prima fase è possibile capire se ci si trova di fronte a una micosi. Il secondo esame si effettua mettendo dei pezzettini di unghia su delle piastre contenenti terreni di coltura (per intenderci i classici dischetti trasparenti da laboratorio). Se sono presenti dei miceti, dopo 7-15 giorni si sviluppano delle colonie che appaiono come macchioline di varie forme e colore che corrispondono ai diversi funghi».

A questo punto il dermatologo potrà prescrivere una terapia mirata e specifica. «La cura consisterà nell’uso di smalti ungueali da applicare direttamente sulla zona interessata e antimicotici per bocca: la terapia orale è sempre indispensabile», continua l’esperto. «Il trattamento può durare da due mesi fino anche a due o più anni, in relazione alla gravità della patologia. È molto importante una diagnosi precoce perché più si aspetta, più il fungo si estende compiendo danni difficili da riparare. Nei casi più gravi si può arrivare al disfacimento dell’unghia, e in questo caso si parla di onicolisi».

Quanto costa l’esame dell’unghia? Solitamente l’esame dell’unghia costa dai 50 ai 100 euro, più la visita specialistica.

Alice Di Pietro

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