Il lavoro è un aspetto fondamentale della vita. È un po’ come un “motore” che alimenta le nostre giornate, per questo spendiamo la maggior parte del nostro tempo lavorando. Troppo spesso, però, ci troviamo a fare ciò che non ci fa sentire realizzati, che non ci permette di esprimere il nostro potenziale oppure che cannibalizza il tempo e le energie, rendendoci insoddisfatte, stanche e incapaci di godere appieno momenti e situazioni di piacere fuori dal contesto lavorativo.
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Il fenomeno del work-life balance
E lo dimostra il fenomeno delle dimissioni di massa “Great Resignation” iniziato negli USA nel 2021, arrivato poi anche in Italia. Un numero sempre crescente di persone infatti sta abbandonando volontariamente il proprio posto di lavoro. Nel dettaglio, secondo le stime INPS, oltre 300 mila persone hanno lasciato il lavoro nel primo trimestre 2022 in Italia e 1su 4 è alla ricerca di un nuovo senso di vita.
Tra i lavoratori è emerso un desiderio generalizzato di riappropriarsi del tempo da dedicare a se stessi, alla famiglia, allo sport, di elevare la propria qualità di vita e soprattutto di guardare al lavoro in ottica di work-life balance, ovvero di equilibrio tra vita lavorativa e privata.
Come sentirsi realizzate in 5 fasi
Da questa consapevolezza Francesca Deane, health e mindset coach fondatrice di Healthy Busy Life, ha ideato una strategia pratica per acquisire consapevolezza e costruire una vita professionale, ma non solo, in cui sentirsi realizzate ed in equilibrio, attraverso l’analisi di 5 fasi della transizione professionale. L’esperta precisa che «non è un percorso facile, ma potrà avere un impatto positivo su alcuni aspetti della vita».
Fase 1: consapevolezza
Il primo punto è comprendere effettivamente quanto il lavoro attuale ti vada stretto o non si adatti alla tua visione di vita ideale. Prova a domandarti: “Sei annoiata e senza ispirazione? Non ti senti allineata all’ambiente lavorativo? Non vorresti il lavoro che ha il tuo capo? Sei stressata, ansiosa e sopraffatta? Non riesci ad esprimere il tuo potenziale?”.
Se hai risposto affermativamente ad almeno una delle domande, allora il passo successivo è analizzare quali sono le motivazioni per cui il tuo lavoro non ti rende soddisfatta. Riflessioni come “quando sei al lavoro riesci veramente ad essere te stessa esprimendo il tuo potenziale? Le parti di te che ti piacciono di più riescono ad emergere?” ti aiuteranno a focalizzarti sugli aspetti positivi e negativi della tua professione e a definire gli elementi non negoziabili.
Fase 2: esplorazione
Il modo in cui approcciamo il nostro lavoro è spesso una questione di mindset. Per questo è importante provare a guardare oltre ciò che conosci e pensi sia possibile, perché ci sono sfumature ed opzioni che possono guidarti verso la costruzione di una vita pienamente appagante.
Il tipo di cambiamento che vorrai avviare dipende in buona parte dal significato che attribuisci al lavoro. Per qualcuno è semplicemente il mezzo di supporto finanzio, per altri è il luogo in cui poter esprimere il proprio potenziale, mentre per altri ancora si tratta dello strumento attraverso il quale portare avanti una vera missione. Non puoi quindi comprendere quale sia il lavoro più adatto a te se non ti ascolti e comprendi come ti piacerebbe sentirti in una giornata tipo. Per farlo devi riflettere ed esplorare le tue passioni, specie se appartieni alla categoria del “il lavoro per me è realizzazione e missione”.
Fase 3: supera le paure
Quando si tratta di cambiare, nella vita, ma soprattutto sul lavoro, sono tante le paure e i limiti mentali che ci frenano, bloccando il cambiamento. Domandati: “In che modo il timore del giudizio degli altri mi sta bloccando? Quali competenze mi mancano per affrontare un cambiamento?” Raccogli tutte le risposte e i blocchi, per poi cercare le informazioni che ti permetteranno di comprendere meglio come affrontarli. Questo perché, se qualcosa va cambiato, è tua responsabilità farlo.
Fase 4: transizione
Quando hai capito cosa non ti piace del tuo lavoro, cosa desideri per il tuo futuro, conosci le tue paure ed hai una strategia per gestirle e superarle, allora puoi passare al livello successivo: creare una strategia pratica per poter avviare la transizione. Valuta quindi se cercare un miglioramento nel tuo lavoro attuale attraverso una negoziazione degli aspetti per te più importanti, come ad esempio, work-life balance, responsabilità, stipendio ecc., oppure affiancandolo ad una passione che ti faccia ritrovare il “purpose” . In alternativa, puoi trovare il coraggio di cambiare radicalmente seguendo il tuo istinto.
Fase 5: nuova identità
La tua transizione potrà dirsi conclusa quando avrai abbracciato la tua nuova identità. Anche se avrai cambiato formalmente lavoro, infatti, solo quando ti sentirai te stessa in quel nuovo ruolo e sarai sicura di te, oltre che delle tue competenze, potrai dire di essere quella “nuova” persona.