Rischia grosso chi, pur di sfoggiare un «fisico bestiale» o vincere competizioni con il cosiddetto aiutino, cede alla tentazione di provare steroidi anabolizzanti. E i pericoli più gravi non sono le conseguenze legali o la squalifica sportiva, ma gravi danni alla salute. Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto Superiore di Sanità, spiega a quali rischi si va incontro assumendo queste sostanze dopanti.
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Perché si assumono steroidi anabolizzanti?
Queste sostanze sintetiche, che simulano l’azione degli ormoni sessuali androgeni come il testosterone e i suoi derivati, sono in grado di innescare e accelerare l’anabolismo. Quest’ultima è la fase del metabolismo caratterizzata dalla trasformazione di proteine, carboidrati, grassi e altri composti ingeriti attraverso l’alimentazione. Questo processo autoindotto, che normalmente viene portato a compimento dagli ormoni secreti dall’organismo, consente di aumentare la massa muscolare e diminuire la massa grassa. Ciò comporta, oltre a un fisico “pompato”, un aumento della resistenza allo sforzo fisico e, di conseguenza, un importante miglioramento delle performance sportive.
Per questo motivo il già citato testosterone, il nandrolone e lo stanozololo, che sono gli steroidi anabolizzanti più conosciuti, utilizzati e sequestrati in assoluto, vengono assunti soprattutto da chi pratica discipline particolarmente faticose. Tra queste il sollevamento pesi, il bodybuilding, la lotta libera, il lancio del peso e del disco, il ciclismo e il motociclismo, lo sci di fondo.
La legge 376/2000 e la lista delle sostanze proibite
Purtroppo la facilità con la quale questi prodotti vengono reperiti ha contribuito ad alimentare ulteriormente il fenomeno e ad attrarre consumatori sempre più giovani, nonostante esista una normativa severa che regola la materia.
Stando alla legge 376/2000, che in Italia disciplina la tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping, la somministrazione o l’assunzione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive, in grado di modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti, costituiscono doping.
Questa pratica illegale si configura come reato penale, punibile fino a tre anni di reclusione. La lista delle sostanze proibite è presente non solo sul sito dell’Agenzia mondiale anti-doping (WADA) ma anche su quello del ministero della Salute, nella sezione appositamente dedicata.
Palestre e siti internet come canale di smercio di steroidi anabolizzanti
Nonostante si conoscano bene le conseguenze legali alle quali si può andare incontro in caso di positività ai test antidoping, il mercato clandestino di steroidi anabolizzanti non si è mai fermato, anzi. Oltre al circuito di alcune palestre, dove questi prodotti vengono venduti sottobanco magari senza il consenso dei titolari stessi, anche il web è gettonatissimo come canale di smercio e ciò costituisce un problema serio. Al contrario delle strutture presenti sul territorio, infatti, i siti internet sfuggono maggiormente ai controlli e raggiungono un numero più elevato di persone, talvolta giovanissime.
Nuovi escamotage per vendere gli steroidi anabolizzanti
La sorveglianza sui prodotti presenti online risulta difficile anche perché chi li immette sul mercato ha trovato, recentemente, un nuovo escamotage per non farsi «beccare» dalle forze dell’ordine. Gli steroidi anabolizzanti, cioè, vengono nascosti all’interno di flaconcini che ufficialmente contengono integratori in grado di migliorare la forma fisica, il recupero post-allenamento e la prestazione sportiva.
Sull’etichetta si citano solo composti leciti, che non destano alcun sospetto. In realtà, dopo aver sequestrato e analizzato in laboratorio le compresse, spesso si scopre che all’interno sono presenti anche ormoni chimici assolutamente vietati nella pratica sportiva. La rete, così come gli stratagemmi di chi vende sostanze dopanti proibite per legge, è in continua evoluzione e non è facile stare al suo passo.
1000-1500 controlli all’anno da parte della vigilanza sul doping
Ogni anno la vigilanza sul doping conduce circa 1000-1500 controlli, facendo dell’Italia un Paese molto attivo e intransigente su questo fronte. Tuttavia è praticamente impossibile monitorare tutte le decine di migliaia di sportivi che, al di fuori di federazioni o enti e senza partecipare a competizioni ufficiali, si allenano costantemente e con intensità.
Inoltre non esiste alcuna regolamentazione né in ambito amatoriale né in quello estetico. Coloro che assumono steroidi solo per apparire più muscolosi, mascolini e in salute non possono essere controllati né sanzionati.
Queste sostanze creano dipendenza
I consumatori abusivi di testosterone, nandrolone o stanozololo sono numerosi. Basta fare qualche ricerca approfondita in rete per imbattersi nelle testimonianze di chi, anche in forma anonima, su forum, testate online e social network racconta la propria passata (e dolorosa) esperienza con questi ormoni chimici e di come, all’inizio, la percezione dei rischi non sia quasi mai chiara ed evidente. «Solo qualche iniezione, che sarà mai?», diceva Andrea. «Dopo questo ciclo di pillole smetto per sempre», cercava di autoconvincersi Samuele. «Aumento forza e massa, poi mi rimetto in carreggiata», prometteva Marzia.
Eppure, sebbene si creda di poter gestire la somministrazione senza problemi, ben presto si finisce per perdere il controllo. Per scolpire i bicipiti, mettere in evidenza le vene, sollevare pesi come se fossero blocchi di polistirolo, pedalare, correre e allenarsi in maniera fluida e meno gravosa, queste sostanze dopanti devono infatti essere assunte ripetutamente nel tempo. In questo modo si rimane invischiati in un giro di «bombe» (così vengono definiti gli steroidi da chi ne fa uso), compresse e punturine, dal quale è davvero difficile tirarsi fuori consciamente.
Chi assume steroidi anabolizzanti sa quali sono gli effetti collaterali
A lungo andare gli steroidi anabolizzanti possono causare danni irreversibili all’organismo ma, non essendo immediatamente evidenti, i benefici sembrano superiori rispetto a qualsiasi pericolo. Da uno studio dell’Accademia medica statale Mechnikov di San Pietroburgo, in Russia, condotto su 550 frequentatori di palestre, è emerso che il 30,4% delle persone coinvolte assumeva steroidi per «pompare» i muscoli e spiccare nelle prestazioni sportive, il 74,3% aveva un’età compresa tra i 22 e i 35 anni e più del 70% dei dopati era, nonostante tutto, a conoscenza dei possibili effetti collaterali. Anche se il campione è piuttosto esiguo, i dati riscontrati sono indicativi.
Steroidi anabolizzanti: i rischi nei giovanissimi
Eppure gli effetti indesiderati – lo sanno bene molti sportivi che l’hanno sperimentato sulla propria pelle – sono numerosi e gravissimi. L’entità di uno o più danni a carico dell’organismo dipende dalle modalità con cui viene assunto l’agente anabolizzante, cioè per via orale o tramite iniezione intramuscolare, dal sesso di chi lo utilizza e anche dall’età.
Nel maschio in età prepuberale e puberale, ad esempio, si può verificare la precoce saldatura delle cartilagini epifisarie, cioè il tessuto che unisce la parte tondeggiante dell’osso (epifisi) con quella centrale (diafisi). Questo determina un blocco precoce della crescita delle ossa lunghe. Sempre in questa fase c’è l’inibizione della spermatogenesi, ossia il processo attraverso cui avviene la produzione degli spermatozoi. Il ragazzo va quindi incontro a sterilità.
Steroidi anabolizzanti: i rischi nell’uomo adulto
Nel maschio in età adulta, invece, possono insorgere l’oligospermia, cioè una riduzione del numero degli spermatozoi, e l’azoospermia, ossia la completa assenza di spermatozoi. Condizioni, queste, che rappresentano una causa determinante di sterilità maschile. Gli uomini che fanno uso di anabolizzanti, inoltre, possono sviluppare l’atrofia testicolare, caratterizzata da una riduzione delle dimensioni dei testicoli, e l’ipertrofia prostatica, che favoriscono problemi di impotenza.
Un altro disturbo fortemente correlato all’assunzione di steroidi è l’insorgenza della ginecomastia, cioè l’ingrossamento del tessuto mammario per cui l’uomo sembra avere il seno. Oltre ai disturbi della sfera sessuale, però, possono insorgere anche alterazioni della funzione epatica, con la possibilità di sviluppare un tumore del fegato.
Ma anche un aumento significativo dei lipidi plasmatici, con formazione di placche aterosclerotiche e patologie a livello cardiovascolare. Se il fegato e il cuore sono pesantemente compromessi, si può anche andare incontro al decesso: i casi di cronaca lo testimoniano.
Steroidi anabolizzanti: i rischi nella donna adulta
Tra gli effetti indesiderati nella donna, invece, ci sono la virilizzazione dell’aspetto fisico e la soppressione della funzione ovarica. Quest’ultima comporta problematiche relative alla fertilità. E poi l’atrofia della ghiandola mammaria e, come per gli uomini, un malfunzionamento del fegato.
I rischi sulla salute mentale
Ma se si pensa che i danni provocati dagli ormoni creati in laboratorio impattino solo sul corpo ci si sbaglia di grosso. Testosterone, nandrolone e stanozololo, infatti, causano anche un’alterazione psichica non da poco. Si assumono gli steroidi anabolizzanti a cicli, con periodi di utilizzo alternati a momenti di wash-out, cioè di pulizia.
Le sostanze, infatti, sono molto tossiche e difficili da tollerare. Questo consumo altalenante aumenta fortemente la carica di aggressività e la sensazione di onnipotenza. Durante la fase di astinenza, invece, lo sportivo va incontro a depressione, ansia, insonnia, irritabilità e nervosismo. Ciò può sfociare in gesti autolesionistici o addirittura nel suicidio.
Mamme e papà: come accorgersi che i figli usano steroidi anabolizzanti?
La tendenza degli ultimi anni di frequentare le palestre ha contribuito ad avvicinare le fasce più giovani della popolazione al mondo degli steroidi anabolizzanti. L’accesso incontrollato a internet, poi, ha fatto il resto.
Ma i genitori come possono accorgersi o quanto meno sospettare che i figli facciano uso di sostanze? I campanelli d’allarme sono il cambio spropositato della massa muscolare e un’eccessiva dedizione all’attività fisica. Se improvvisamente il giovane inizia a dedicare tante ore della giornata alla propria disciplina e si mostra “ossessionato”, allora bisogna drizzare le antenne. Anche le manifestazioni repentine di acne possono essere un segnale da non sottovalutare.
Il numero verde dell’ISS
Per i cittadini che vogliono approfondire il tema e segnalare casi sospetti, l’Istituto Superiore di Sanità ha attivato il numero verde 800896970. Rivolgendosi ai giovani e ai loro familiari, agli operatori sportivi e socio-sanitari, ha l’obiettivo di fornire counseling telefonico, informazioni scientifiche e chiarimenti legali. È un servizio nazionale, anonimo e gratuito, attivo da lunedì a venerdì, dalle ore 10 alle 16.