Questi lunghi mesi di mascherine ce lo hanno insegnato: lo sguardo è importante. E per averlo profondo e intenso, l’attenzione alla parte alta del viso è essenziale. A dimostrare che lo abbiamo imparato, non solo i dati di vendita del make up occhi. L’unico che, anche durante il 2020 delle chiusure totali, ha retto il colpo del calo di settore. Meno il 20,1% rispetto al 2019 contro il -30,5% dei prodotti per il trucco labbra, secondo gli ultimi dati di Cosmetica Italia. Ma anche l’aumento di richieste di trattamenti estetici specifici per avere ciglia folte.
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La laminazione delle ciglia: che cos’è?
Sono sempre di più, infatti, le donne che, stanche di investire in mascara e piegaciglia, si rivolgono all’estetista per ridare una vitalità più duratura allo sguardo. Con le classiche extension o con la nuovissima laminazione (qui qualche trucco per far crescere ciglia e sopracciglia in modo naturale).
Una procedura che definisce e incurva le ciglia come e più del make up. «Si tratta di un trattamento estetico che allunga le ciglia naturali. Ne va a fissare la curvatura, e ne intensifica il colore», spiega Adriana Salerno, estetista professionista e lash-maker iscritta a Confestetica Italia, l’associazione maggiormente rappresentativa delle estetiste italiane. «Dato che viene utilizzata cheratina, è considerato anche un trattamento curativo che va a rinforzare la struttura dei peli. E può durare fino a otto settimane, consentendo di evitare il mascara».
Come funziona la laminazione per avere ciglia folte
La procedura non è eccessivamente laboriosa. Ma è un lavoro di precisione. «Il trattamento è suddiviso in tre fasi», spiega l’esperta.
«Come primo step, dopo aver struccato l’occhio, si applica sulla palpebra un bigodino, ovviamente proporzionato alla lunghezza delle ciglia, intorno al quale vengono avvolte le ciglia stesse con una colla idrosolubile. È questo il momento più delicato perché bisogna stare attenti che le ciglia siano tutte dritte e ben separate. Durante questo primo passaggio si applica una sostanza chimica che rompe i ponti di solfuro. Vale a dire gli atomi di zolfo che stabilizzano le proteine, solleva le squame della cuticola e permette di penetrare all’interno della ciglia, che in questa fase sono denaturalizzate. E quindi in condizione di essere modellate. In linea di principio è la stessa procedura della permanente dei capelli. Tant’è vero che la laminazione è detta anche “permanente delle ciglia”.
Successivamente, nella fase due, viene fissata la forma con un altro prodotto chimico neutralizzante. E infine nella fase tre sulle ciglia, che ora sono ricettive ai nutrienti, vengono applicati, con una spazzolina o uno scovolino, cheratina, acido ialuronico e staminali che hanno funzione di filler. Gonfiano e irrobustiscono le ciglia portando a un vero e proprio ringiovanimento. Tra la fase due e la fase tre spesso viene anche applicata una tinta, ma non sempre. Chi è biondo per esempio il più delle volte preferisce mantenere il suo colore naturale».
Il giorno dopo la laminazione
Il risultato non è quello di un occhio alla Betty Boop con lunghissime ciglia folte a ventaglio. Bensì un effetto naturale in cui le ciglia sono ben definite, ben curvate e più piene, come quando s’indossa un mascara di qualità. A patto che per le 24 ore successive non vengano usati mascara o struccanti, non vengano bagnate le ciglia («perché altrimenti si lavano via i nutrienti e la laminazione dura meno», spiega Salerno), e si evitino sauna, bagno turco, bagni in mare, lampade UV ed esposizioni al sole. Perché il calore potrebbe dare fastidio agli occhi.
Possibili effetti collaterali
«Queste sono le uniche accortezze da mantenere, se il trattamento è stato condotto con attenzione da professioniste specializzate», prosegue la lashmaker. Che a una errata procedura attribuisce anche eventuali effetti collaterali. «Può capitare che la cliente possa avere reazioni allergiche, di solito al nichel contenuto nella tinta. Ma a questo si può ovviare facendo una prova allergica dietro l’orecchio 48 ore prima del trattamento.
Può succedere anche che il patch che si applica vicino alla rima sia messo troppo all’interno dell’occhio e provochi dei piccoli tagli. Oppure che i fumi dei prodotti provochino una leggera ustione nell’occhio tenuto troppo aperto (ma si risolve con un collirio). O ancora che la palpebra non venga pulita bene e la tinta rimanga nell’infraciliare. Per questo è importante rivolgersi sempre a centri estetici qualificati che non solo garantiscano professionalità, ma anche la qualità dei prodotti e la possibilità di conoscerne l’INCI (la lista degli ingredienti ammessi in Ue, ndr) per scongiurare reazioni allergiche».
Laminazione: a chi è sconsigliata?
Dello stesso parere anche la dermatologa Mariuccia Bucci, segretario scientifico di ISPLAD (International Italian Society of Plastic-Aesthetic Regenerative and Oncologic Dermatology). «Non bisogna buttarsi a caso ma affidarsi sempre a specialisti e professionisti. È sconsigliata perciò a chi ha eczemi o dermatiti. A chi ha patologie dell’occhio, a chi è in allattamento o gravidanza. Ma anche a chi, per età o per rimozione aggressiva, ha tendenza a perdere le ciglia o ha ciglia deboli. In questo caso, non è controindicata la laminazione in sé, ma il suo utilizzo continuo e ripetuto, perché a lungo andare potrebbero venirsi a creare delle problematiche».
Consigli per non danneggiare le ciglia
Con il passare degli anni, infatti, le ciglia sono inevitabilmente meno folte e si tende a perderne di più. Ma spesso a indebolirle siamo noi stesse. Per esempio dimenticando di struccarci la sera oppure sfregando troppo per togliere mascara e eyeliner. Perciò è importante avere cura degli occhi anche al momento della rimozione del make up. Preferendo struccanti bifasici oleosi che rimuovano tutto con facilità. Evitando, se non nelle occasioni speciali, i prodotti waterproof più difficili da togliere, e applicando eventualmente prodotti per l’infoltimento delle ciglia (ma che, ammonisce Bucci, «a volte possono essere irritanti per la pelle»).
Ciglia sane e occhi in salute infatti sono condizione indispensabile per potersi sottoporre a qualunque trattamento per rendere lo sguardo più bello e intenso. «Affidandoci, ricordiamolo, sempre a estetiste specializzate e a saloni qualificati, attenti all’igiene e nei quali i prodotti utilizzati siano certificati», ribadisce Roberto Papa, segretario di Confestetica. «È sempre un trattamento estetico e per essere sicuri bisogna rivolgersi a professionisti esperti». E senza esagerare con la frequenza.