Ancora non ci posso credere che la gente, il grande pubblico, mi vede come Christian Grey in Cinquanta sfumature di grigio e mi possa anche scambiare per lui! È per questo motivo, e anche un po’ per pigrizia e per esigenze del prossimo ruolo cinematografico, che mi sono lasciato crescere la barba fitta che ho adesso. È stata una decisione consapevole per ricordare a tutte le persone, e forse un po’ anche a me stesso, che sono soltanto un attore, e che nel promuovere questo film la gente non pensi che io sia un Christian Grey, personaggio che è quanto di più lontano da me ci possa essere! Nel film mi si vede pure nudo, e attraente. Ma confesso che è il risultato di un misto di giochi di luci, effetti speciali e un pochino pure dell’attività fisica che mi sono imposto prima di salire sul set.
Sarebbe stato sciocco da parte mia accettare un ruolo del genere pensando che sarei riuscito a evitare di farmi vedere nudo. A furia di riscrivere contratti e rivedere clausole siamo riusciti a evitare di spiattellare proprio tutto, ma almeno il mio torso e il mio didietro, beh, sarebbe stato impossibile non metterli in mostra! Non pensiate che per me sia facile esibire il mio corpo. Io sono come tutti gli altri, e come molti altri ragazzi ho avuto grossi problemi con il mio aspetto fisico. Da bambino e anche da adolescente ero magrissimo, uno stecchino. Gambe lunghe e magre, torso fin troppo scheletrico: dovevo difendermi dalle derisioni dei coetanei e anche dalla loro prestanza. Già, perché col fisico smilzo che mi trovavo non ho voluto rinunciare a praticare il mio sport preferito, il rugby. Certo, in questo sport non bastano la tecnica e la velocità: devi essere forte e massiccio, devi essere una forza della natura per sopravvivere agli scontri sul campo. E io finivo per sentirmi sempre troppo piccolo e troppo magro, stava diventando un complesso d’inferiorità, il mio. Per fortuna la determinazione era così forte che sono riuscito a non farmi travolgere dal disagio e dalle prese in giro di compagni di squadra e avversari.
Ora ho 32 anni e sono troppo vecchio per giocare a rugby, anche se mi piacerebbe ancora poterlo fare. Sono cresciuto e maturato, ma ho le stesse insicurezze di quando avevo 15 anni, e quando penso a un’immagine di me stesso vedo un ragazzino magrissimo, e non mi piace. Insomma, non importa quante volte vieni ripreso senza camicia, a torso nudo, coi fotografi che ti dicono «quanto sei bello, mettiamo un altro po’ di olio qui sulla pancia» (l’olio in foto risolve sempre tanti problemi anatomici…): se sei stato un ragazzino insicuro questa cosa te la porti dietro tutta la vita.
Come dicevo, per girare Cinquanta sfumature di grigio ho lavorato tantissimo in palestra. Ho avuto solo quattro settimane di tempo, circa un mese, che è davvero poco, e ho fatto il mio meglio per aumentare la massa muscolare e nascondere le ossa e le costole che tuttora sono visibili se non ricorro a trucchi. Eppure dentro di me sono ancora quel ragazzino scheletrico: temo che non mi sentirò mai fiero del mio corpo!
Jamie Dornan
Testimonianza raccolta da Silvia Bizio per OK Salute e benessere aprile 2015