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Se hai qualche problemino
La stipsi è una condizione di rallentamento del transito intestinale, che coinvolge addirittura il 20% della popolazione generale. «In questi casi è sufficiente dedicarsi con maggiore attenzione alla propria alimentazione. Deve essere “potenziata” con fibre indigeribili che assorbono l’acqua, aumentano la massa fecale e accelerano il transito. Attenzione all’idratazione, che contribuisce a far scivolare le feci e a renderle più morbide, e all’attività fisica, che rimette in moto la macchina. Questi tre elementi costituiscono il giusto mix per ristabilire l’equilibrio dell’intestino, che nel giro di qualche giorno torna a lavorare normalmente», commenta Tino Casetti, primario emerito di gastroenterologia all’Asl di Ravenna. Puoi chiedergli un consulto cliccando qui.
Chi soffre di stipsi episodica, magari originata anche da stili di vita sregolati, dovrebbe evitare di affidarsi ai lassativi.
Se capita spesso
Diverso il caso in cui si soffra di costipazione cronica. Questo disturbo può essere generato da
- persistenti stili di vita errati, come la totale assenza di fibre all’interno della dieta o un apporto non adeguato di liquidi;
- patologie associate a un rallentamento della motilità gastrointestinale, come la sindrome del colon irritabile, la diverticolosi, l’ipotiroidismo, l’anoressia, la malattia di Parkinson e il diabete;
- alcuni farmaci, come ad esempio gli antistaminici, gli ansiolitici, gli antidepressivi e gli ipertensivi, e gli integratori di calcio possono rallentare il transito delle feci nell’intestino, dando origine a fenomeni di stipsi continua.
Anche in questi casi, prima di ricorrere alle purghe, prima bisogna correggere le abitudini alimentari e i comportamenti alla toilette. «Per dare continuità al moto intestinale, infatti, bisognerebbe cercare di evacuare sempre negli stessi orari, preferibilmente al mattino, quando il passaggio dalla posizione sdraiata a quella eretta favorisce la motilità, e dopo i pasti, perché lo stomaco manda impulsi nervosi al colon, favorendo la “spinta” delle feci», dice Casetti.
Farmaci: mai fai-da-te
Queste raccomandazioni non sempre sono sufficienti per «svegliare» l’intestino, soprattutto se all’origine della stitichezza c’è una malattia o un disturbo di altra natura. Solo a questo punto il medico può optare per i lassativi, presenti in commercio con caratteristiche e modalità d’azione differenti. Poiché la varietà di scelta è molto ampia, è fondamentale affidarsi a uno specialista. Solo lui è in grado di prescrivere il farmaco più conforme al tipo di costipazione.
I lassativi di massa
Quando riscontra una carenza di fibre nella dieta della persona stitica e non è possibile reintegrarle con la sola alimentazione, lo specialista può prescrivere un lassativo di massa, composto da fibre vegetali (come i semi di psillio, i semi di lino, la gomma di guar, l’agar agar) o altre sostanze indigeribili (come la metilcellulosa). «Queste purghe raggiungono inalterate l’intestino. Se assunte con abbondante acqua, sono in grado di formare una sorta di gel che aumenta il volume delle feci e contemporaneamente le ammorbidisce», spiega il gastroenterologo. «Poiché l’intestino è stato riempito, questa massa funge da stimolo per l’espulsione stessa e favorisce l’evacuazione».
I lassativi emollienti
Se a causa di alterazioni neuromuscolari il colon continua a sottrarre acqua, le feci diventano dure e secche e faticano a scivolare verso l’esterno. In questo caso, dunque, il problema non è l’assenza di fibre ma il transito rallentato, che impedisce di evacuare serenamente e con facilità. «Per queste forme di stitichezza sono particolarmente indicati i lassativi emollienti, che lubrificano la massa fecale, facilitandone il transito intestinale», specifica Casetti. «Generalmente si usa l’olio di vaselina, sotto forma di compresse orali o supposte». Tale sostanza è utilissima per dare un taglio a questo tipo di costipazione, ma è meglio non assumerla con continuità. A lungo andare, infatti, interferisce con l’assorbimento di vitamina D, vitamina E, vitamina A e acidi grassi essenziali per l’organismo.
I lassativi osmotici
Spesso, quando le cause della stipsi sono sconosciute ma è necessario comunque provvedere a una «pulizia» intestinale, possono venire in aiuto i lassativi osmotici. «Introdotti nel lume intestinale, non vengono assorbiti, ma, anzi, richiamano abbondanti quantità di acqua nell’intestino», spiega l’esperto. «Questo liquido rende le feci molto più morbide, in grado di transitare con facilità, e stimola la persona ad andare di corpo. È sicuramente uno dei purganti più efficaci, perché consente di svuotare rapidamente la pancia». In questa categoria rientrano il lattulosio, il sorbitolo, la glicerina, il solfato e il fosfato di magnesio. «Attenzione: se assunti in eccesso, possono però causare disturbi renali. Per questo motivo, sarebbe meglio che le persone affette da patologie legate ai reni, ma anche i bambini e gli anziani, non li assumessero», continua Casetti.
I lassativi stimolanti
Esistono dei lassativi che agiscono sull’innervazione della parete intestinale, sollecitando la peristalsi, cioè il movimento responsabile dell’evacuazione. Si tratta dei cosiddetti stimolanti, che possono essere sostanze naturali come la senna, la cascara, l’aloe e il rabarbaro, o di origine sintetica come il bisacodile. In ogni caso, vanno assunti con estrema moderazione, perché a lungo termine possono causare diarrea con crampi addominali e coliti.
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