Concentrazione, motivazione, allenamento, fiato, muscoli e… Specifici batteri. La chiave per ottenere successo nello sport, stando a quanto emerso da una ricerca scientifica della Harvard Medical School, potrebbe risiedere anche nell’intestino, dove alcuni microrganismi sarebbero in grado di aiutare – e migliorare – le performance atletiche. Lo studio, presentato al 254° National Meeting & Exposition dell’American Chemical Society, si è basato sulle informazioni emerse dai campioni fecali di venti atleti in allenamento per la maratona di Boston nel 2015, raccolti quotidianamente una settimana prima e una dopo della corsa.
Lo studio sui batteri
I ricercatori americani hanno sequenziato i genomi dei batteri, utilizzando metodi appositi per capire quanti e quali tipi di microbi abitassero i campioni fecali degli atleti. Nel confronto tra pre e post gara, gli studiosi hanno rilevato il picco improvviso di un particolare tipo di batteri dopo la maratona. Che ruolo ricoprivano questi microrganismi all’interno dell’intestino? «La loro funzione naturale – spiegano i ricercaori – è quella di scomporre l’acido lattico». Durante un esercizio fisico intenso, infatti, il nostro corpo produce più acido lattico del solito, e questo può portare ad affaticamento e dolore muscolare. L’azione di questi batteri, quindi, potrebbe dare sollievo agli atleti, migliorando le prestazioni sportive.
Sport diversi, microbiomi diversi?
In un’altra serie di esperimenti, i ricercatori stanno ora confrontando i batteri di ultramaratoneti, che affrontano gare che superano i 40 chilometri, con quelli di una formazione di canottieri in allenamento per le Olimpiadi. Nei primi hanno trovato tipi di batteri che potrebbero aiutare a scomporre carboidrati e fibre, non presenti nei secondi. Cosa se ne deduce? Che alcuni sport possono promuovere la formazione di microbiomi diversi per favorire una specifica performance sportiva.
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