Benessere

Il freddo abbassa le difese immunitarie? Ecco cos’è importante sapere!

Etcì! Tutto parte da qui. La temperatura scende e arrivano malanni e raffreddori. Ma è vero che il freddo abbassa le difese immunitarie? Anche se il freddo non è il diretto responsabile di influenza e patologie respiratorie, può contribuire a indebolire il nostro scudo immunitario. Vediamo come e perché in questo articolo:

  • L’impatto del freddo sull’apparato respiratorio
  • Meno luce = meno vitamina D a supporto delle difese immunitarie
  • Con il freddo la temperatura scende e la pressione sale
  • Le insidie degli ambienti chiusi per le difese immunitarie
  • Difese immunitarie e alimentazione: più al chiuso stiamo, meno frutta e verdura mangiamo
  • Strategie utili per sostenere le difese immunitarie durante il freddo

L’impatto del freddo sull’apparato respiratorio

Probabilmente te lo sarai chiesto: il freddo abbassa le difese immunitarie o d’inverno i virus diventano più aggressivi? In realtà, il freddo può indebolire il nostro organismo ma, ad oggi, non sono stati evidenziati legami certi fra basse temperature ed aumentata facilità alle infezioni batteriche. Un’interpretazione corretta è che l’aria gelida e gli sbalzi di temperatura, da ambienti chiusi all’esterno, possano mandare in crisi il nostro sistema respiratorio. L’aria fredda infatti, agisce esponendo maggiormente le prime vie aeree ai microrganismi. Per mitigare l’impatto con l’aria fredda, il nostro organismo restringe i vasi sanguigni ma, così facendo, naso e bocca ricevono un minore afflusso di sangue e sono quindi più vulnerabili all’attacco di virus e batteri.

Le ciglia cigliate che proteggono le vie aeree

Il nostro apparato respiratorio è dotato di cellule cigliate (dotate di microscopici filamenti simili a peli flessibili in movimento costante) che rivestono le mucose di naso e trachea e che hanno il compito di respingere eventuali agenti patogeni introdotti attraverso l’aria che respiriamo. Queste ciglia speciali costituiscono uno dei meccanismi di difesa del nostro apparato respiratorio e vibrano ad una frequenza superiore a 1000 volte al minuto, spingendo verso l’alto il muco che riveste la trachea: così, particelle ed agenti infettivi, intrappolati nello strato mucoso, vengono espulsi attraverso la tosse o uno starnuto.

L’aria fredda proveniente dall’esterno tende a “irrigidire” e “rallentare” le cellule cigliate che, così, perdono la loro motilità e lasciano passare un maggior numero di virus e batteri, contro cui le nostre difese immunitarie non sempre riescono ad agire in tempo. Ecco una delle ragioni per cui, durante la stagione fredda, tendiamo ad ammalarci più spesso.

Meno luce = meno vitamina D a supporto delle difese immunitarie

Potremmo dire che il freddo abbassa le difese immunitarie anche influendo sul rapporto luce solare-vitamina D. Durante l’inverno, infatti, le giornate si accorciano, la luce diminuisce e noi passiamo sempre più tempo in ambienti chiusi, invece che all’aperto. A causa di questi cambiamenti, il nostro organismo sintetizza meno vitamina D (che proviene soprattutto dall’esposizione alla luce solare), fondamentale per il nostro scudo immunitario. La vitamina D infatti, oltre a favorire la mineralizzazione ossea, è responsabile di attivare le cellule T che sono incaricate di combattere le infezioni dell’organismo.

Questa interessante pubblicazione1 di Endocrinology and metabolism clinics of North America, suggerisce che l’assunzione di vitamina D ad alte dosi favorisca le naturali capacità di difesa dell’organismo. Un altro studio2 pubblicato su Bratislava Medical Journal, ha monitorato 204 pazienti affetti da Covid-19, rilevando che adeguati livelli di vitamina D potrebbero avere azione positiva sulle manifestazioni severe della condizione.

Con il freddo la temperatura scende e la pressione sale

Parlando di come il freddo abbassa le difese immunitarie, possiamo considerare anche la sua influenza sulla pressione sanguigna. Infatti, durante la stagione fredda, la pressione arteriosa tende ad essere generalmente un po’ più alta che in estate. Questo accade perché le basse temperature possono determinare un temporaneo restringimento dei vasi sanguigni; trovandosi la stessa quantità di sangue in un volume minore, si ha, come conseguenza, una pressione maggiore. Questo studio clinico3, pubblicato sulla rivista Environmental International, suggerisce che, anche se la temperatura ha effetti transitori sulla pressione sanguigna, adottare misure protettive in periodi molto freddi può contribuire al mantenimento di livelli stabili della stessa.

Le insidie degli ambienti chiusi per le difese immunitarie

In inverno, trascorrere più tempo in casa potrebbe sembrare la strategia ottimale per proteggersi dai malanni di stagione; se è vero però che il freddo abbassa le difese immunitarie, è vero anche che gli ambienti chiusi nascondono insidie inaspettate.

Il lato “seccante” del riscaldamento

Il riscaldamento di casa e ufficio può contribuire a disidratare le mucose del naso e della bocca che costituiscono una barriera naturale contro agenti patogeni e che, per funzionare bene, devono restare idratate. Oltre a ciò, è  bene considerare che un ambiente secco può favorire la proliferazione di virus, mantenendo le particelle virali più a lungo sospese nell’aria; l’umidità, al contrario, ne facilita la caduta a terra. Per questo è bene assicurarsi che casa, ufficio ed altri ambienti siano, oltre che ben riscaldati, anche correttamente umidificati.

L’importanza di aerare gli ambienti

Guai ad aprire le finestre: entrerebbe il freddo! Sbagliato! D’inverno tendiamo a non arieggiare gli ambienti per evitare dispersione di calore ma è un errore: quando l’aria non viene cambiata si crea una nicchia ideale per la proliferazione e la trasmissione di microorganismi. Aprire le finestre ed arieggiare spesso gli ambienti che condividiamo con familiari e colleghi può essere utile sia a rinfrescarci le idee che ad allontanare germi e batteri.

Difese immunitarie e alimentazione: più tempo passiamo al chiuso, meno frutta e verdura mangiamo

Ecco un’altra ragione per cui potremmo dire che il freddo abbassa le difese immunitarie: durante la stagione fredda tendiamo a mangiare meno frutta e verdura riducendo l’apporto di vitamine. L’estate, si sa, invoglia a portare in tavola frutta e verdura fresche, mentre d’inverno tendiamo a puntare di più su cibi elaborati e, ahimè, confezionati. La combinazione di scarsa esposizione alla luce solare (fonte primaria di vitamina D) e il ridotto apporto di vitamine dall’alimentazione, gioca a sfavore del nostro sistema immunitario. In tutti questi casi, l’integrazione può diventare un valido aiuto per sostenere le difese immunitarie. Se vuoi sapere quali vitamine scegliere puoi trovare qui una possibile classifica delle vitamine più funzionali per sostenere il sistema immunitario.

Strategie utili per sostenere le difese immunitarie durante il freddo

Ecco alcune buone abitudini per sostenere le difese immunitarie contro le insidie della stagione fredda:

Più frutta e verdura!

Tutto parte dall’alimentazione, anche per sostenere le difese immunitarie: assicurati di introdurre cibi ricchi di vitamine e, nel caso fossi in dubbio, puoi aiutarti con integratori preferibilmente 100% naturali per sostenere il sistema immunitario.

Ricordati di bere!

D’inverno tendiamo a idratarci di meno perché lo stimolo della sete non si fa sentire come in estate. Tuttavia, bere è fondamentale per mantenere idratate le mucose delle prime vie respiratorie e favorire il buon funzionamento di tutto l’organismo.

Cura l’igiene delle mani

Una raccomandazione sempre fondamentale. L’igiene delle mani è importante per allontanare la trasmissione di virus e batteri con cui possiamo entrare in contatto andando a fare la spesa, al lavoro, in palestra o salendo sui mezzi pubblici.

Passa più tempo all’aria aperta!

Anche se fa freddo, passare da un ambiente chiuso all’altro (magari facendo la spola fra casa e ufficio) non è la strategia ideale per evitare i malanni di stagione. Se vuoi sostenere naturalmente il sistema immunitario, passa del tempo all’aria aperta, specie nel verde: l’esposizione alla luce solare (anche se invernale) oltre ad essere fondamentale per la sintesi di vitamina D, favorisce il benessere di tutto l’organismo.

Dormi bene di notte per stare meglio di giorno

C’è un legame stretto fra la qualità e la durata del sonno e l’efficienza del nostro sistema immunitario. Quando dormiamo infatti, il nostro organismo mette in moto tutta una serie di processi riparatori e di recupero che aiutano lo scudo immunitario a mantenersi pronto e reattivo. Lo dicono vari studi fra cui questo4 pubblicato sulla rivista americana Sleep: in base ai dati ottenuti monitorando 11 coppie di gemelli omozigoti (con lo stesso patrimonio genetico ma abitudini del sonno diverse), i ricercatori suggeriscono un potenziale collegamento fra qualità e quantità di riposo migliore e difese immunitarie più funzionali.

L’importanza dell’integrazione 100% naturale

In prossimità della stagione fredda ma anche dei cambi di stagione, puoi sostenere le difese immunitarie con integratori a base di vitamine D3 e K2, dall’azione sinergica. Ti consigliamo di scegliere integratori di qualità a base di vitamine naturali invece che sintetiche; quelle naturali infatti, come suggerito da vari studi5,6, risultano essere più facilmente assimilabili dall’organismo. Un integratore di qualità che le contiene in forma naturale, abbinate alla vitamina E ed al Magnesio, è DKE + Magnesio di Salugea, ordinabile in farmacia o sul sito ufficiale del produttore salugea.com. Se dunque è in qualche modo vero che il freddo abbassa le difese immunitarie, è anche vero che ci sono ottimi accorgimenti utili a sostenere l’organismo; piccole strategie per vivere più serenamente i grattacapi dell’inverno.

Note e bibliografia

1 Vanherwegen AS, Gysemans C, Mathieu C. Regulation of Immune Function by Vitamin D and Its Use in Diseases of Immunity. Endocrinol Metab Clin North Am. 2017 Dec;46(4):1061-1094. doi: 10.1016/j.ecl.2017.07.010. Epub 2017 Oct 6. PMID: 29080635.

2 Basaran, N. & Adaş, Mine & Gokden, Y. & Turgut, Namigar & Yıldırmak, Taner & Guntas, Gulcan. (2021). The relationship between vitamin D and the severity of COVID-19. Bratislava Medical Journal. 122. 200-205. 10.4149/BLL_2021_034.

3 Xu D, Zhang Y, Wang B, Yang H, Ban J, Liu F, Li T. Acute effects of temperature exposure on blood pressure: An hourly level panel study. Environ Int. 2019 Mar;124:493-500. doi: 10.1016/j.envint.2019.01.045. Epub 2019 Jan 24. PMID: 30685451.

4 Watson NF, Buchwald D, Delrow JJ, Altemeier WA, Vitiello MV, Pack AI, Bamshad M, Noonan C, Gharib SA. Transcriptional Signatures of Sleep Duration Discordance in Monozygotic Twins. Sleep. 2017 Jan 1;40(1):zsw019. doi: 10.1093/sleep/zsw019. PMID: 28364472; PMCID: PMC6084746.

5 Thiel RJ. Natural vitamins may be superior to synthetic ones. Med Hypotheses. 2000 Dec;55(6):461-9. doi: 10.1054/mehy.2000.1090. PMID: 11090291.

6 Clardy J, Walsh C. Lessons from natural molecules. Nature. 2004 Dec 16;432(7019):829-37. doi: 10.1038/nature03194. PMID: 15602548.

I nostri testi hanno scopo divulgativo, non vanno intesi come indicazione di diagnosi e cura di stati patologici e non vogliono sostituirsi in alcun modo al parere del Medico.

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