Benessere

I motori di ricerca aumentano il rischio di demenza?

Consegniamo alla Rete ogni domanda che ci viene in mente, senza sforzarci di trovare anche le risposte che in realtà conosciamo

I motori di ricerca come Google, Bing e Yahoo aumentano il rischio di demenza. L’allarme arriva da Frank Gunn-Moore, professore di ricerca della School of Biology all’Università di St Andrews in Gran Bretagna.

Diamo in appalto la nostra memoria ai motori di ricerca 

Il problema è che le persone chiedono tutto a internet, invece di usare la loro memoria per richiamare fatti e circostanze. Praticamente sperimentiamo già quello che vive chi comincia ad avere un declino cognitivo: non ricordare e affidarsi a strumenti esterni al nostro cervello.

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Facebook e Instagram possono invece aiutarci

I social network invece possono aiutare nella prevenzione. È una grande opportunità che bisogna compiere, quando si è anziani, magari facendosi aiutare dai nipoti o da qualche giovane vicino di casa. Gesti semplici come imparare a mandare una mail, a navigare in internet, a scrivere un post su Facebook sono divertenti e stimolanti.

Scacchi, carte, sudoku: a ognuno il suo

Gli scacchi sono in assoluto l’attività da preferire per prevenire la demenza. Giocare a carte è un buon esercizio purché non sia sempre lo stesso gioco. L’enigmistica è un discorso a parte. Fare le parole crociate è un buon esercizio ma richiede anche una preparazione culturale. Gli esercizi mentali devono poter essere fatti da tutti e affrontati con le proprie capacità mentali e non con le proprie conoscenze.

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