L’hair oiling è un antichissimo rituale ayurvedico tramandato di generazione in generazione fino ai giorni nostri. Ma anche un trattamento di cura dei capelli che vanta migliaia di visualizzazioni su TikTok. Parliamo dell’hair oiling, un generoso impacco di oli vegetali, nutriente e illuminante, che registra un successo in crescita soprattutto tra chi predilige la clean beauty, la tendenza che sceglie di occuparsi di viso, corpo e capelli con pochi prodotti, rigorosamente naturali.
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Benefici dell’hair oiling
«Con il termine di hair oiling si intende un impacco ai capelli a base di oli naturali che viene fatto in genere prima del lavaggio, a testa asciutta», spiega la dottoressa Carolina Bussoletti, dermatologa e membro del consiglio direttivo di Aideco (Associazione italiana dermatologia e cosmetologia). «Gli oli vegetali, ricchi di acidi grassi, vitamine e sostanze antiossidanti, hanno una decisa azione di nutrimento in grado di offrire alla chioma morbidezza, elasticità, lucentezza, districabilità e una migliore pettinabilità».
Ideale per capelli aridi e ricci
I capelli aridi, sia per natura sia a causa di agenti esterni come raggi solari, freddo, salsedine, cloro o trattamenti aggressivi (tinture, decolorazioni, piastre), traggono particolare vantaggio dall’hair oiling. «Sui capelli ricci, poi, l’effetto benefico è ancora più visibile», sottolinea la dermatologa. «Il contatto prolungato con le sostanze grasse aumenta definizione e morbidezza di un capello che per natura manca di idratazione e tende al crespo».
Frequenza consigliata: da una a tre volte a settimana
La frequenza dell’hair oiling varia in base alle necessità:
- Chioma sana: una volta alla settimana per idratare, ristrutturare e preservare l’equilibrio del capello.
- Capelli danneggiati: due o tre volte a settimana per restituire vigore e luminosità.
«Come qualsiasi trattamento, l’hair oiling richiede costanza: servono quattro-cinque mesi di applicazioni regolari per ottenere risultati visibili, soprattutto su capelli secchi e danneggiati», spiega la dottoressa Bussoletti.
Oli consigliati
La fitoterapeuta Antonella Filippi consiglia:
- Olio di argan: nutre capelli aridi, rigenera quelli danneggiati, riduce il crespo.
- Olio di cocco: azione nutriente e riparatrice.
- Olio di avocado: rigenera le punte secche.
- Olio di jojoba: ideale per capelli fini.
- Olio di ricino: rinforza capelli fragili e favorisce la crescita (da mescolare con olio di mandorle o sesamo per facilitarne il lavaggio).
- Olio di oliva e olio di mandorle: ottimi passe-partout per tutti i tipi di capello e per cuoio capelluto secco.
Consiglio: assicurarsi che gli oli siano spremuti a freddo per mantenere intatte le loro proprietà. Conservarli in un luogo fresco e buio, eliminandoli se emanano un odore di rancido.
Come fare l’hair oiling: due versioni del trattamento
- Metodo tradizionale:
- Pettinare i capelli asciutti e dividerli in ciocche.
- Scaldare l’olio e applicarlo sul cuoio capelluto con un massaggio delicato di almeno due minuti.
- Stendere l’olio sulle lunghezze.
- Metodo veloce:
- Scaldare l’olio nel palmo della mano.
- Applicarlo sulle lunghezze, insistendo sulle punte.
Tempo di posa: almeno un’ora con la testa avvolta in un asciugamano caldo. Si può anche dormire con l’impacco, avvolgendo i capelli in un foulard leggero. Lavare con uno shampoo delicato, evitando balsami o maschere dopo il trattamento.
Prodotti a base di oli
Gli oli vegetali utilizzati per l’hair oiling si trovano anche in molti prodotti per capelli, come balsami, maschere e sieri senza risciacquo. Questi prodotti combinano diversi oli (semi di lino, cocco, argan, macadamia, mandorle dolci, oliva, ricino, jojoba) per nutrire e proteggere la capigliatura.
Gli oli in spray, più leggeri, possono essere applicati sui capelli asciutti per eliminare il crespo e dare lucentezza, soprattutto sulle punte.
Un rituale di cura e amore
Secondo la tradizione ayurvedica, l’hair oiling non è solo un trattamento di bellezza, ma anche un gesto di amore che rafforza i legami familiari. In sanscrito, la parola “oliare” ha anche il significato di “amare”, trasformando questo rituale in un momento speciale di cura per sé e per gli altri.
Testo di Alberta Mascherpa
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