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Per lo più si tratta di ferite banali ma ci sono casi in cui il morso dell’amico a quattro zampe è profondo. Come procedere per disinfettare la ferita? E quando rivolgersi al medico o al pronto soccorso? Ecco il vademecum della dottoressa Elena Bozzola, dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma
Cani, di taglia piccola e grande, gatti, criceti ma anche porcellini nani. Ogni anno sono sempre di più gli animali domestici che entrano nelle nostre case, come insostituibili compagni di vita e di giochi. La convivenza però non sempre è priva di incidenti: morsi e graffi sono all’ordine del giorno. Si tratta per lo più di ferite banali, che guariscono senza particolari terapie, ma è importante riconoscere i casi in cui è necessario consultare un medico, soprattutto quando a essere attaccati sono i bambini. Ecco i consigli di Elena Bozzola, dirigente medico presso l’Unità Operativa di pediatria generale e malattie infettive dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma.
Morsi di cani e graffi di gatti: quanti anni hanno i bambini più spesso vittime delle aggressioni di questi animali domestici?Decisamente i bambini sotto i cinque anni:nel 60-70% dei casi vengono morsicati alla testa e al collo, al tronco invece nel 4-10% dei casi. I cani sono responsabili dell’85-90% dei morsi, i gatti del 5-10%, i roditori invece solo del 2-3%.
E’ sempre bene ribadire che gli animali vanno trattati con rispetto: dai dati raccolti emerge però che nel 55% dei casi i cani attaccano senza essere provocati.
Cosa fare in caso di morsi o graffi? Ci consiglia un semplice vademecum?
Il trattamento iniziale è una medicazione compressiva per limitare il sanguinamento: se è abbondante e non si riduce, bisogna mantenere la compressione e ricorrere al pronto soccorso.
Il secondo step è lavare abbondantemente la ferita con soluzione fisiologica e, poi, disinfettarla con quello che si ha a disposizione. Solo nei casi di lacerazioni gravi bisogna andare in pronto soccorso e far valutare a un medico se serve una sutura. I punti, in genere, sono necessari quando la ferita è importante ed è localizzata in un’area estetica come il viso. Non deve esserci, però, un’infezione in corso.
Quando sono necessari gli antibiotici?
Distinguiamo tra profilassi antibiotica, una procedura medica che ha lo scopo di prevenire l’insorgenza di un’infezione, e terapia antibiotica, che invece serve a curare un’infezione già in corso. I pediatri consigliano la profilassi antibiotica se vi è un alto rischio infettivo, se ci sono ferite penetranti, se vi è un’indicazione a una toeletta chirurgica, se si sospetta un coinvolgimento osseo o articolare e se il soggetto è immunocompromesso. Non viene indicata invece se la ferita ha più di due giorni enon mostra segni di infezione. La profilassi antibiotica riduce significativamente il rischio di infezione da morso di animale domestico alla mano, non vi sono invece evidenze scientifiche ben precise per le altre sedi. Prevede una prima dose di antibiotico per via endovenosa o per bocca, poi bisogna continuare la somministrazione per 3-5 giorni. La terapia antibiotica invece viene indicata se si manifesta una sovrainfezione: in questi casi il trattamento farmacologico dura 10-14 giorni.
Arianna Filippini
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