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Sci elettrici: li proveresti? Ecco come funzionano

Rappresentano una promettente innovazione nel mondo dello scialpinismo ma restano da chiarire i vantaggi ambientali e in ottica di salute

Niente più fatica nella risalita dei pendii e più accessibilità per chi ha limitazioni fisiche. Dotati di cingoli e batteria, gli sci elettrici rappresentano una promettente innovazione nel mondo dello scialpinismo. Come era già successo con le e-bike, la curiosità è mista alle preoccupazioni sia in ottica di salute sia di svantaggi ambientali. Ma come funzionano e quali benefici promettono? Ecco tutto quello che dovete sapere.

Come funzionano gli sci elettrici

La tecnologia per gli e-ski, chiamata E-Skimo, è stata ideata e presentata per la prima volta da E-Outdoor, azienda svizzera con la mission di rendere gli sport invernali più sostenibili e accessibili. L’ispirazione per questa innovazione è arrivata, come si poteva immaginare, proprio dalla e-bike. Come la bici elettrica può contare sulla spinta di un motore alimentato da batteria per assistere la pedalata, così gli e-ski sono dotati di un sistema di cingoli avanzato e di una batteria leggera che sostengono il movimento dello scialpinista, riducendo lo sforzo e rendendo la salita più efficiente.

Gruppo San Donato

Il motore si attiva quando ci si muove

Ecco da cosa è composto. Il sistema integra in ciascuno sci un motore a mozzo senza ingranaggi da 20 Nm e un battistrada in gomma simile a quello delle motoslitte. In questo modo, durante la salita della montagna, sensori avanzati e un’unità di misura inerziale a 6 assi monitorano continuamente la posizione degli sci e l’angolo del tallone dello sciatore, attivando automaticamente il motore per assistere il movimento. In discesa, i componenti motorizzati possono essere rimossi in meno di 60 secondi, permettendo una sciata tradizionale.

Quanta autonomia garantiscono

Il modello creato ha una batteria al litio da 220 Wh. Questo significa che con una sola ricarica garantisce circa tre ore di utilizzo. La durata effettiva potrebbe variare in base a condizioni della neve e altri fattori.

Origine degli sci elettrici

L’idea degli sci elettrici trae ispirazione dalla diffusione delle e-bike nel ciclismo. Il sistema E-Skimo è stato presentato ufficialmente al CES nel 2024, segnando una svolta nell’applicazione della tecnologia elettrica agli sport invernali.

Benefici degli e-ski

L’utilizzo degli sci elettrici offre diversi vantaggi:

  • Riduzione dello sforzo fisico: si stima che la salita con gli sci elettrici richieda fino al 30% di sforzo in meno rispetto agli sci tradizionali.
  • Aumento della velocità di salita: gli utenti possono risalire i pendii fino all’80% più velocemente.
  • Accessibilità: rendono lo scialpinismo più accessibile a persone meno allenate o con limitazioni fisiche.
  • Sicurezza: la sensoristica avanzata rileva il movimento e fa sì che i motori si arrestino automaticamente se, ad esempio, lo scialpinista cade o si ferma.

Indicazioni e controindicazioni

Gli sci elettrici possono essere particolarmente utili per:

  • Principianti: offrono un supporto durante la salita, permettendo di concentrarsi sull’apprendimento delle tecniche di discesa.
  • Sciatori con limitazioni fisiche: possono facilitare l’attività a persone con ridotta capacità aerobica o forza muscolare.

Tuttavia, è importante considerare alcune controindicazioni:

  • Aumento del rischio di incidenti: l’assistenza motorizzata potrebbe portare persone meno esperte a intraprendere percorsi più impegnativi, aumentando il rischio di incidenti.
  • Peso aggiuntivo: nonostante i componenti siano progettati per essere leggeri, il peso aggiuntivo potrebbe influenzare la manovrabilità durante la discesa.

Utilizzo da parte di bambini e persone con patologie

Al momento, non ci sono informazioni specifiche sull’uso degli sci elettrici da parte di bambini. È fondamentale valutare attentamente la sicurezza e l’idoneità di questi dispositivi per i più giovani, considerando la loro capacità di gestire l’assistenza motorizzata e il peso aggiuntivo. Per quanto riguarda le persone con patologie, gli sci elettrici potrebbero offrire un supporto significativo a coloro che hanno limitazioni fisiche o condizioni che riducono la resistenza. Tuttavia, è essenziale consultare un professionista sanitario prima dell’utilizzo per valutare eventuali rischi o controindicazioni specifiche.

Sicurezza e rischio valanghe

Gli sci elettrici pongono interrogativi sulla sicurezza in montagna, soprattutto nello scialpinismo fuoripista. Il Soccorso Alpino e Speleologico Lombardia – CNSAS ha segnalato un aumento degli interventi di soccorso dal 2018 al 2022, spesso dovuti a scarsa preparazione e sottovalutazione dei rischi. L’uso di sci elettrici potrebbe attrarre sciatori meno esperti, aumentando il numero assoluto di incidenti, sebbene non necessariamente la percentuale relativa. Dato il rischio valanghe, l’introduzione degli sci elettrici renderebbe ancora più cruciale la formazione sulla sicurezza, l’uso di dispositivi di autosoccorso (ARTVA, pala, sonda) e la pianificazione attenta degli itinerari. Per ridurre i pericoli, è fondamentale che i principianti si affidino a guide esperte e seguano corsi specifici.

Sci elettrici e impatto ambientale

L’impatto ambientale degli sci elettrici è un altro tema centrale. Potrebbero rappresentare un’alternativa più sostenibile rispetto allo sci alpino tradizionale, che richiede impianti di risalita con elevati costi ambientali. Tuttavia, affinché abbiano un impatto significativo, dovrebbero diffondersi su larga scala, cosa che dipende dall’evoluzione tecnologica e da un cambiamento culturale negli sport invernali. Va considerato anche l’impatto ecologico della produzione e dello smaltimento delle batterie. Sebbene le tecnologie stiano migliorando, è essenziale valutare il ciclo di vita di questi dispositivi per comprendere se rappresentano una vera alternativa sostenibile rispetto alle pratiche sciistiche tradizionali.

Quando saranno in commercio

Gli sci elettrici, come il sistema E-Skimo, sono stati presentati recentemente e stanno iniziando a comparire sul mercato. La loro diffusione è ancora limitata, ma l’interesse crescente potrebbe portare a una maggiore disponibilità nei prossimi anni.

 

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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