L’avreste mai detto, sentendomi parlare ora, che un tempo sono stata una bambina balbuziente, timida e insicura? Credo sia stata colpa di un forte spavento. Avevo sette anni quando un aereo a bassissima quota mi ha terrorizzato con il suo assordante rumore. Stavo giocando nel cortile della nostra casa di Verona, quando all’improvviso ho sentito un frastuono impressionante. D’impulso sono corsa in cucina da mia madre. Subito dopo mi sono sentita scuotere da tremori incontrollabili. E poi, quella sensazione spaventosa di mancanza d’aria, di sudori freddi e di tachicardia. Avrei voluto parlarle, ma non riuscivo a proferire parola.
Dopo lo spavento sono subito andata da un medico
Mamma, vedendomi in quello stato, non ha perso tempo e mi ha fatto visitare immediatamente dal medico di famiglia. Le sarò sempre riconoscente per avere avuto la sensibilità di consultare il dottore, a maggior ragione perché 48 anni fa non esisteva internet e lei non aveva una grande cultura. Risultato? Sono stata mandata da una logopedista.
È stato impegnativo
Così, dopo la scuola, mentre tutti i miei compagni andavano a divertirsi, per oltre un anno io andavo a fare terapia nello studio di questa specialista, prima due volte, poi una volta alla settimana. L’esercizio consisteva nello scandire ogni parola facendo con le mani dei cerchietti dietro la schiena, allo scopo di imparare a parlare più lentamente e quindi più chiaramente. Una faticaccia.
In classe avevo paura di esprimermi
A scuola, poi, soffrivo il complesso di inferiorità: avevo paura di parlare, di esprimermi e di scrivere. La maestra non mi capiva, anzi. Quante volte mi ha derisa davanti ai miei compagni di classe! Ovviamente ero isolata. Per fortuna, con il passare del tempo mi è stato sempre più facile controllare la balbuzie. Tuttavia, anche se il mio lavoro di attrice mi ha aiutata, il problema non si è mai totalmente risolto. Se sono emozionata devo sempre concentrarmi molto sulle parole o rischio di incespicare. Medesima situazione se incontro un altro balbuziente oppure se piove. Non chiedetemi il perché, ma la pioggia mi agita e mi blocca.
Per concludere, il mio consiglio per i genitori di bambini con questo problema è di non minimizzare e di rivolgersi subito a degli specialisti perché il rischio è quello di peggiorare la situazione. Se mia madre non avesse chiesto aiuto a un medico, io oggi convivrei ancora con questo disturbo.
Eva Grimaldi (testimonianza raccolta da Nicole Cavazzuti per OK Salute e Benessere)
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