Già diverse ricerche avevano sottolineato come il matrimonio faccia bene alla salute. Anzi di più: il matrimonio allunga la vita, specie se avete una storia familiare di malattie cardiovascolari.
Un nuovo studio, condotto dalla Aston Medical School su quasi un milione di adulti, dimostra come sposarsi abbassi il colesterolo cattivo e regoli la pressione arteriosa. Non solo. Proteggerebbe anche dal diabete.
In questo articolo
Il matrimonio allunga la vita: aiuta a prevenire l’infarto
Sempre l’Aston Medical School aveva fatto uno studio su oltre 25.000 pazienti, scoprendo che le persone sposate hanno un rischio di morte per infarto inferiore del 4% e un periodo di ricovero più corto in media di due giorni. Il motivo? I ricercatori suppongono che il vantaggio degli sposi sia dovuto al supporto fisico e psicologico che si può ricevere da un coniuge dopo un evento del genere (attenzione, però, agli infarti “silenziosi” che si manifestano senza i classici sintomi. Per saperne di più, leggete qui).
Aiuta a prevenire la demenza
Gli uomini che sposano una donna intelligente abbassano il rischio di demenza. Gli stimoli intellettuali mantengono il cervello giovane, attivo e possono contribuire a scongiurare queste patologie, tra cui c’è l’Alzheimer. Come ha spiegato Lawrence Whalley, docente emerito di salute mentale nel Collegio di Medicina e Scienze della Vita presso l’Università di Aberdeen: «Una cosa che non viene mai detta è che sposare una donna brillante e ingegnosa aiuta a vivere più a lungo».
Il matrimonio allunga la vita: c’è meno stress
Uno studio americano, condotto su 9000 ventenni e pubblicato su Journal of Family Psychology, ha dimostrato che gli uomini sperimentano uno stress emotivo minore con le nozze rispetto alla convivenza, che viene ancora vista da molti come un test per mettere alla prova il rapporto di coppia.
Il matrimonio allunga la vita, perché abbassa il rischio di infiammazioni
Il cortisolo è considerato l’ormone dello stress. Chi è sposato ha valori di questo ormone più bassi rispetto ai single, ai divorziati e ai vedovi. Lo hanno scoperto i ricercatori della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania. Un aumento prolungato dei livelli di questo ormone ha conseguenze sulla capacità del corpo di regolare le infiammazioni e promuovere la progressione di molte malattie, come quelle cardiache e oncologiche.