Benessere

Dormire in coppia fa bene? Ecco cosa dice la scienza

Condividere il letto con qualcuno è un toccasana per la salute cardiovascolare e il feeling emotivo. Ecco tutti i benefici sulla salute fisica e mentale

Il sonno è uno dei pilastri fondamentali del benessere. Ma cosa succede quando dormiamo in coppia? Se riuscite a condividere il letto, stando vicini (non per forza abbracciati) il vostro rapporto è ben saldo e la vostra salute al riparo. Lo hanno certificato diverse ricerche condotte negli ultimi anni. Secondo un’indagine condotta dai medici del Center for Integrative Psychiatry in Germania, i partner che riescono a sincronizzare gli schemi del sonno hanno un maggiore consolidamento della memoria, delle interazioni sociali e sono più creativi. Ma non solo.

Dormire in coppia migliora la qualità del sonno

Uno studio condotto dall’Università di Pittsburgh ha scoperto che le coppie che dormono insieme hanno una qualità del sonno migliore rispetto a coloro che dormono da soli. Chi ha accanto qualcuno con cui ha una buona relazione intima, infatti, riesce durante il sonno ad armonizzare i movimenti degli arti e al mattino avere migliori capacità creative e più memoria. Condividere il letto fortifica anche la fase Rem, di conseguenza i sogni risultano più vividi e frequenti.

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Riduce lo stress

Il contatto fisico durante il sonno può influenzare positivamente i livelli di stress. Una ricerca pubblicata sulla rivista Psychosomatic Medicine ha dimostrato che il contatto fisico, come abbracciarsi o tenersi per mano durante il sonno, può ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, promuovendo un sonno più profondo e riposante.

Dormire in coppia favorisce il benessere emotivo

Dormire in coppia può anche promuovere il benessere emotivo. Uno studio dell’Università di Hertfordshire ha scoperto che le persone che dormono accanto al proprio partner sono più felici e soddisfatte della loro relazione rispetto a coloro che dormono da soli. Il senso di vicinanza e intimità durante il sonno può rafforzare il legame emotivo tra i partner.

È un toccasana per la salute cardiovascolare

Dormire accanto al proprio partner può avere anche benefici sulla salute cardiovascolare. Una ricerca condotta presso l’Università dell’Arizona ha dimostrato che le coppie che dormono insieme tendono ad avere una pressione sanguigna più bassa durante il sonno rispetto a coloro che dormono da soli. Questo può ridurre il rischio di ipertensione e altre patologie cardiovascolari.

Dormire accanto a un animale domestico

Anche la presenza di un animale domestico durante il sonno può ridurre i livelli di stress e ansia. La compagnia di un pet può avere un effetto calmante sul sistema nervoso, contribuendo a ridurre la produzione di cortisolo. La sensazione di sicurezza e comfort che proviene dalla presenza dell’animale può favorire un sonno più profondo e riposante.

Consigli per dormire meglio in coppia

Dormire con persone a cui siamo legate indica, anche a livello inconscio, che l’ambiente è sicuro e il sonno risulta più stabile. Tutto questo vale a patto che con il partner ci sia feeling. Per cercare di migliorare la condivisione del letto si possono seguire alcune indicazioni.

Scegliere un materasso adeguato

Assicurarsi che il materasso sia abbastanza grande da ospitare entrambi i partner in modo confortevole, riducendo al minimo i disturbi del sonno dovuti al movimento.

Rispettare le preferenze individuali

Se uno dei partner ha esigenze specifiche per il sonno, come la temperatura della stanza o il tipo di cuscino, cercare un compromesso che soddisfi entrambi. Altrimenti si possono trovare soluzioni come un topper, che migliori la comodità di un lato del materasso o utilizzare piumini separati che hanno diversi gradi calore.

Creare una routine del sonno

Stabilire una routine pre-sonno rilassante può aiutare entrambi i partner a prepararsi per una notte di riposo. Questo potrebbe includere attività come la lettura o la meditazione.

Comunicare apertamente

Se uno dei partner ha difficoltà nel dormire, è importante comunicare apertamente e cercare soluzioni insieme. Questo potrebbe includere la ricerca di strategie per ridurre i disturbi del sonno, come l’uso di mascherine per gli occhi o tappi per le orecchie.

Per chi non riesce a dormire in coppia c’è lo sleep divorce

Se non si riesce comunque a trovare una soluzione per colpa di un partner che russa o si rigira troppe volte nel letto non resta che mettere in pratica lo sleep divorce. Il termine si riferisce alla pratica di dormire in stanze separate dal proprio partner per migliorare la qualità del proprio sonno. Non è necessariamente una separazione nel senso tradizionale del termine, ma piuttosto una scelta consensuale per dormire in camere separate al fine di migliorare il riposo notturno.

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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