Benessere

Donne e bagni pubblici: 1 su 5 preferisce non utilizzarli, neanche in emergenza

Da un sondaggio emerge che molte donne non si sentono a loro agio nelle toilette pubbliche (un po' meglio in quelle dei posti di lavoro), soprattutto se hanno il ciclo mestruale

Che siano quelli di un negozio, dell’ufficio o di una stazione della metropolitana, i bagni pubblici rappresentano ancora oggi uno spauracchio, specialmente per le donne. A frenare molte di loro, anche di fronte a un’esigenza impellente, sono soprattutto le condizioni spesso precarie e la carenza di dispositivi di primaria importanza, come la carta igienica. A peggiorare le cose è certamente il ciclo mestruale, che talvolta obbliga la donna a servirsi delle toilette pubbliche anche se non si sente a suo agio nel farlo. Su questo ampio tema è stata condotta una ricerca, promossa dall’azienda Initial, anche per capire quanto l’igiene femminile venga presa in considerazione fuori dal contesto domestico.

Donne e bagni pubblici: 1 su 5 preferisce non utilizzarli, neanche in emergenza

Dal sondaggio è emerso che, a causa della scarsa igiene, 7 donne su 10 non si sentono sicure nell’utilizzare i bagni pubblici e dichiarano di essere spaventate solo dall’idea di entrare in contatto con le superfici. Per questo motivo, 1 donna su 5 preferisce non servirsene affatto, anche sentendone l’esigenza. Per molte intervistate, infatti, le toilette pubbliche sono risultate sporche e prive di elementi essenziali, come la carta igienica, i cestini per la raccolta degli assorbenti e l’igienizzante per le superfici del wc.

Gruppo San Donato

Tutto si complica con il ciclo mestruale

Come dicevamo poco fa, le donne faticano a utilizzare i bagni pubblici in generale ma ancor di più quando hanno il ciclo mestruale. Dal sondaggio di Initial si evince che quasi la totalità delle intervistate non si sente a suo agio nelle toilette di negozi, cinema, ristoranti, mezzi di trasporto in quel periodo. Il 69% di loro, infatti, se ne serve solo perché obbligate da esigenze personali impellenti. Un po’ diversa, invece, la situazione in ufficio: qui le condizioni dei servizi igienici sono certamente più curate, tant’è che il 54% delle donne coinvolte nella survey dichiara di utilizzare il bagno durante i giorni delle mestruazioni sentendosi a proprio agio.

Soddisfatte del bagno del posto di lavoro ma si può fare di più

Nei posti di lavoro si va in bagno con più tranquillità e comfort rispetto ad altri luoghi. Tuttavia molte donne, seppur piuttosto soddisfatte, pongono l’accento sulle cose che si potrebbero ulteriormente migliorare. Infatti, il 58% delle intervistate sarebbe contenta di avere il distributore gratuito di assorbenti igienici perché significherebbe un’attenzione in più da parte del mondo del lavoro verso questo tema. E poi, il 45% vorrebbe trovare l’igienizzante per le superfici del wc e 1 donna su 4 implementerebbe i servizi del bagno dell’ufficio anche con il cestino getta assorbenti.

L’84% delle donne, poi, è più incentivato a usare il bagno del posto di lavoro se dotato di un profumatore d’ambiente. Il 25% delle intervistate infatti ha timore di utilizzare un bagno senza profumatore mentre il 55% decide soprattutto in base alla sua posizione e per la privacy che ne deriva.

Cosa si potrebbe fare per cambiare la percezione?

La cattiva gestione, l’aspetto e le condizioni igieniche precarie dei bagni pubblici hanno modificato la percezione di un servizio che non garantisce più la fruizione di un bene di prima necessità. Al giorno d’oggi, con un’attenzione sempre più forte al benessere psico-fisico dell’individuo, è necessario accendere i riflettori su una situazione problematica soprattutto per le donne.

Secondo il 75% delle intervistate è necessario dare maggiore attenzione al benessere femminile già in una prima fase di progettazione e gestione della toilette, un dato molto significativo che delinea la percezione della toilette pubblica come un servizio molto arretrato.

Leggi anche…

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio