Capelli curati, lucidi e splendenti? La parola d’ordine è dedizione, ancor di più se la chioma è riccia e fluente. Già perché i capelli mossi non sono facili da gestire e se trascurati danno subito un’aria trasandata e “selvaggia”. Come curarli? Che cosa determina la tipologia del capello? Ecco i consigli di Bianca Maria Piraccini, professore associato di dermatologia all’Università di Bologna ed esperta in malattie dei capelli e delle unghie (puoi chiederle un consulto qui).
Da che cosa è determinato il capello riccio?
Il capello riccio o liscio è determinato dalla genetica, si acquisisce alla nascita. Molto spesso questi geni sono ereditati insieme al colore degli occhi e della pelle. Per esempio i cinesi e i giapponesi hanno i capelli molto dritti e gli occhi scuri, la razza africana ha capelli estremamente ritorti e appiattiti anche come diametro, mentre nella razza caucasica la variabilità è molto più marcata.
Un parametro cosmetico di bellezza è rappresentato dai capelli lisci e non ricci. Nei questionari rivolti alle donne, i capelli belli sono: lucidi, lisci, lunghi e colorati (nel senso che non devono essere bianchi). Le pubblicità dei prodotti per i capelli utilizzano immagini con acconciature lisce, raramente ricce, perché comunicano un’idea di ordine e rigidità.
Come mai accade che i capelli ricci diventino lisci, o viceversa?
Con il passare degli anni, in maniera moderata, può capitare che i capelli ricci diventino più lisci perché con l’età si assottigliano. Nel corso della vita, comunque, la forma del capello si può modificare, ed è un processo fisiologico normale che si verifica soprattutto dall’infanzia all’età adulta.
Alcuni bambini con i capelli ricci, dopo la pubertà hanno i capelli lisci. Questo perché i capelli assumono una conformazione “definitiva”, come spessore e forma, nella pubertà o intorno ai 10 anni. C’è comunque una grande variabilità: alcuni bambini già a 1 anno hanno i capelli che avranno da adulti, mentre altri rimangono con i capelli fini per un po’ di tempo e poi mettono quelli definitivi.
Alcuni farmaci possono modificare l’aspetto dei capelli?
Ci sono altre circostanze che possono modificare la forma del capello: queste si possono verificare dopo la gravidanza o in seguito a cadute molto importanti, causate ad esempio dalla chemioterapia. È noto che dopo un trattamento chemioterapico i capelli ricrescono in maniera differente rispetto a prima: possono diventare crespi, lisci o ricci, e possono variare colorazione e densità.
A volte alcuni farmaci hanno come effetto collaterale di indurre un cambiamento della forma dei capelli, come ad esempio i retinoidi utilizzati nella cura dell’acne o per certe forme di psoriasi, facendoli diventare più ricci.
Come possiamo prendercene cura per evitare il crespo e avere ricci perfetti?
Se i capelli hanno tutti lo stesso diametro, tenderanno a fare dei ricci dall’aspetto ben ordinato e curato. Se però una piccola percentuale ha un diametro più sottile o una lunghezza inferiore, allora ci saranno ciocche di ricci dalla curvatura differenti, con un aspetto disordinato.
Il crespo può essere determinato dalla genetica, i capelli hanno questa tipologia fin dalla nascita, oppure può essere “acquisito” e causato dall’assottigliamento dei capelli che non fanno più il riccio di una volta. In caso di capelli crespi il balsamo è indicato perché li rende più pettinabili, anche gli oli secchi sono d’aiuto perché ammorbidiscono la fibra e la tengono nella posizione desiderata. Il trattamento più efficace è comunque la messa in piega, che liscia del tutto il crespo e ricrea il riccio.
La permanente rovina i capelli? Ogni quanto si può fare?
La curvatura dei capelli da lisci e ricci si può modificare in due modi: con la messa in piega o con la permanente. Il tipo di legame chimico che vanno a rompere e ricostruire è differente. La messa in piega spezza e poi ricrea il legame a idrogeno: il capello si bagna, si mette nella posizione riccia e infine si asciuga ricostruendo i “ponti di acqua”. Quando si bagna nuovamente, il capello torna com’era, per questa ragione la messa in piega dura un paio di giorni, ancora meno se il tempo è umido.
La permanente gioca sui legami di solfuro, che sono dei ponti chimici tra due molecole di zolfo delle cheratine dei capelli. Questi ponti prima vengono rotti, e poi ricostruiti su due molecole non più parallele, ma una più in alto e una più in basso in modo da far prendere al capello la forma riccia. Questo procedimento denatura in parte le cheratine dei capelli e rompe definitivamente alcuni dei ponti di solfuro. La conseguenza è che il capello diventa più fragile, soprattutto alle estremità, ed è un fatto inevitabile.
Il capello grosso resiste di più alla permanente del capello fine. Se i capelli sono decolorati, resistono ancora meno. Il consiglio è di affidarsi a dei parrucchieri fidati e di non sottoporsi a questo trattamento per più di due volte l’anno.
Eliana Canova
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