Focus di Bruno Carù, docente di cardiologia dello sport alla scuola di specializzazione in medicina dello sport dell’Università di Milano, responsabile dello staff medico della società di pallacanestro Olimpia Milano, nonché consulente cardiologo del Milan e dell’Inter.
La pallacanestro è uno degli sport più diffusi al mondo: in Italia giocano a basket 600mila persone, delle quali 280mila in maniera agonistica con tanto di tessera federale, mentre a livello mondiale la Fiba (Federazione internazionale di pallacanestro) stima che i praticanti siano 450 milioni. Oltre a essere spettacolare da vedere ed entusiasmante da giocare, il basket è un sistema per mantenersi asciutti, tonici e reattivi, diventando più rapidi, scattanti e agili. In particolare, la pallacanestro sviluppa la muscolatura degli arti inferiori, quadricipiti e polpacci. E fa diventare pure più intelligenti! Basato su schemi complicati ai quali ogni giocatore deve adeguarsi con precisione millimetrica e tempismo perfetto, stimola l’attenzione, la memoria fotografica, la capacità di leggere in brevissimo tempo situazioni reagendo di conseguenza.
Anche l’aspetto ludico agonistico è importantissimo: a differenza per esempio del calcio, in cui difficilmente due avversari si sfidano con continuità durante una partita, il basket, pur nel contesto di un gioco di squadra, propone dei duelli individuali che possono durare per tutto il match. Cosa che rende il tutto molto stimolante. Per non parlare della partite uno contro uno con fratelli, amici, colleghi…
QUANDO FA BENE. Come tutti gli sport, la pallacanestro rende atletico tutto il corpo, ma in particolare i muscoli delle gambe: quadricipiti e polpacci. Il basket apporta grandi benefici anche a livello neuromotorio, sviluppando:
• attenzione;
• concentrazione;
• memoria fotografica;
• equilibrio.
QUANDO FA MALE. Le uniche controindicazioni alla pratica del basket riguardano:
• alterazioni o patologie articolari (specialmente nelle ginocchia);
• alterazioni della colonna vertebrale;
• mancanza di un rene (tutti gli sport che presuppongono contatti fisici non sono consigliabili a chi abbia un deficit di questo tipo).
GLI INFORTUNI PIÙ COMUNI. Il basket è di per sé uno sport, che include contatti fisici e agonismo, a impatto traumatico piuttosto elevato. Gli infortuni più comuni della pallacanestro sono:
• lesioni articolari, soprattutto a caviglie e ginocchia;
• infortuni alla mano e in particolare alle dita;
• usura delle cartilagini;
• più raramente infortuni di natura muscolare.
LA VISITA MEDICA. La precauzione numero uno che suggerisco prima di tuffarsi in campo è una visita medica che attesti una condizione generale di salute e l’efficienza dell’organismo. È una regola che dovrebbe valere per tutti coloro che abbiano intenzione di praticare sport con continuità. Ci si può rivolgere al medico di famiglia per un normale check up, oppure a un centro di medicina sportiva per test più completi. Fondamentale è la valutazione dell’apparato cardiaco, soprattutto per le persone molto alte di statura. C’è, infatti, una precisa patologia del cuore, la sindrome di Marfan, che colpisce gli spilungoni e che, seppur rara, non è da prendere sottogamba.
Bruno Carù, docente di cardiologia dello sport alla scuola di specializzazione in medicina dello sport dell’Università di Milano
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