«La vita comincia alla fine della tua comfort zone». Una frase letta e riletta, citata da Neale Donald Walsch, autore americano di numerosi libri sulla crescita personale, che altro non è che una chiave per aprire la porta a una nuova via: se vogliamo imparare, crescere e vedere il mondo da un’altra prospettiva, dobbiamo provare a uscire dagli schemi entro cui spesso rimaniamo, volontariamente, “incastrati”. Ma prima di capire come e perché è importante uscirne facciamo un passo indietro.
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La comfort zone è uno stato comportamentale di familiarità e agio
Il termine “comfort zone” indica uno stato comportamentale in cui tutto è percepito come familiare e ci si sente a proprio agio. Un porto sicuro dove azioni, atteggiamenti e prestazioni sono costanti, oltre che contenute, e si ha un controllo del proprio ambiente con ridotti livelli di ansia e stress.
La prima a parlarne fu Judith Bardwick, psichiatra americana specializzata in psicologia dell’ambiente aziendale nel 1991 con il suo libro “Pericolo nella Comfort Zone”. Dopo di lei, nel 2009 Alasdair White, teorico della gestione aziendale e specializzato in leadership, riprese il termine, affermando che «la chiave per comprendere una performance è nella gestione dello stress. Motivazione e ansia, sottogruppi dello stress, diventano strumenti a favore della gestione della performance».
Spingersi oltre il quotidiano è una prova di coraggio
Ma perché se nella zona di comfort ci sentiamo stabili e in sicurezza, continuiamo a sentir dire che dobbiamo uscirne? La risposta è semplice. Sperimentare, abbandonarsi al “nuovo” e sfidare i propri limiti è la strada giusta per scoprire un potenziale nascosto. Secondo uno studio scientifico dell’Università di Yale, nel Connecticut, il nostro cervello ha bisogno di stimoli costanti e in comfort zone si spegne. Uscendone invece la mente attrae a sé più (e in modo migliore) informazioni e dopo un iniziale momento di stress, ansia e paura ci fa crescere ed evolvere come persone.
Spingersi oltre il quotidiano. Facile a dirsi, ma difficile a farsi, specie quando entrano in gioco la paura di fallire o di perdere qualcosa. Una nuova casa, un nuovo lavoro o una nuova vita. Ogni giorno è un’occasione per uscire dalla trappola della “comfort zone”. Sono cambiamenti, alle volte necessari, che implicano l’abbandono di un’abitudine. Ma come affrontarli? Procedendo a piccoli passi, armati di coraggio. Se accettato, il cambiamento ha una forza positiva in grado di attrarre a sé la novità.
Uscire dalla comfort zone aumenta l’autostima
Le persone “più sicure di sé” sono coloro che hanno avuto il coraggio di uscire dalla propria zona di comfort e ne hanno fatto uno stile di vita. Affrontare le paure, vivere situazioni di disagio e disorientamento permette, giorno dopo giorno, di consolidare l’autostima. È un processo lungo, un’abilità che richiede costanza, perchè non basta un singolo atto di coraggio per fare la differenza.
Fuori dalla comfort zone, ma senza esagerare
Ciò che oggi ci mette a disagio, ci fa sentire insicuri e stressati, domani potrebbe farci sentire padroni della situazione. Attenzione però a non voler vivere sempre lontano dalla zona di comfort. La vita non è solamente performance. Per questo bisogna sapersi spingere oltre i propri confini con coscienza e razionalità.