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Come si puliscono le borracce in plastica, acciaio, alluminio e vetro?

L'Università Cattolica e l'Istituto Superiore di Sanità hanno redatto un vademecum su uso, manutenzione e igiene delle nostre borracce

Sono amiche dell’ambiente ma, se non ben mantenute, diventano nemiche della salute. Sempre più italiani scelgono le borracce al posto della bottiglietta in plastica per bere fuori casa ma queste, come fanno sapere l’Università Cattolica di Roma e l’Istituto Superiore di Sanità, possono essere causa di proliferazione batterica se non vengono adeguatamente pulite. Per questo motivo l’ateneo e l’ISS hanno redatto un vademecum su uso, manutenzione e igiene delle nostre borracce.

Cambiate spesso l’acqua che contengono

Innanzitutto va ricordato che specie durante i mesi caldi le borracce vanno svuotate e poi riempite di nuovo ogni 4-5ore. Non buttiamo via l’acqua: se siamo a casa utilizziamola per innaffiare le piante. Cercate di fare lo stesso se siete in giro. Sempre a causa delle temperature, cercate di non tenere mai le borracce sotto il sole. Se siete in spiaggia, usate la borsa frigo o almeno tenetela sotto l’ombrellone.

Gruppo San Donato

Borracce poco pulite: attenzione a miceti e batteri

Diversi studi, infatti, indicano che nel 58% dei casi tutti i contenitori che entrano in contatto con l’ambiente e la nostra bocca – se non oggetto di particolari cure – possono andare incontro a una contaminazione, pericolosa soprattutto per persone fragili, debilitate e immunodepresse.

«Se non si esegue una corretta gestione, manutenzione e pulizia/disinfezione periodica della borraccia sono infatti preminenti le contaminazioni da miceti opportunisti o alghe, come Sarocladium kiliense, Acremonium sclerotigenum/egyptiacum, Aspergillus jensenii, Bisifusarium biseptatum. Sebbene infettino prevalentemente soggetti anziani e/o immunodepressi, co-circolando con altri microrganismi e virus possono contagiare anche soggetti apparentemente giovani e sani. Non sono rare, poi, le contaminazioni da Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa o Klebsiella pneumoniae o di Norovirus», interviene Umberto Moscato, professore di Igiene generale e applicata dell’Università Cattolica di Roma.

I materiali di realizzazione e l’acqua degli acquedotti sono sicuri

I materiali coi quali si realizzano le borracce sono tendenzialmente sicuri. Lo ribadisce anche Luca Lucentini del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità: «Le norme che regolano la sicurezza dei materiali – vetro, ceramica, PET, acciaio, alluminio e altri – a contatto con gli alimenti e con l’acqua sono particolarmente rigorose e aggiornate allo stato delle conoscenze ed escludono qualsiasi rischio per i consumatori. A patto, ovviamente, che tutti i dispositivi e i materiali siano usati nelle condizioni (in particolare temperatura di conservazione e tipologia di alimento cui il contenitore è destinato) e nei tempi prescritti».

Anche bere l’acqua del rubinetto è una scelta sicura. «Le acque erogate dagli acquedotti rispettano di norma tutti i parametri di qualità chimica, fisica e organolettica fissati dalla normativa italiana in recepimento delle direttive europee e in linea con le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità», continua Lucentini. «Inoltre, la Direttiva (UE) 2020/2184, la cui attuazione è stata data delegata al Governo italiano con la legge del 4 agosto 2022, n. 127, ha introdotto nuove obbligazioni a tutela della qualità dell’acqua per l’uso umano fino all’ “ultimo miglio” ossia il punto in cui fuoriesce l’acqua destinata al consumo umano».

Borracce: 8 regole di utilizzo

Come si diceva poco fa, gli esperti dell’Università Cattolica di Roma e dell’Istituto Superiore di Sanità, guidati dal dottor Luca Lucentini, dal Professor Umberto Moscato e dalla dottoressa Alessandra Daniele, medico in Formazione specialistica in Medicina del Lavoro, hanno redatto un prezioso vademecum per utilizzare al meglio le nostre borracce.

  1. Non riempire troppo la borraccia, prevedere una quantità che sarà consumata entro le 24 ore.
  2. Sciacquarla prima di riempirla.
  3. Evitare l’uso promiscuo.
  4. Lavare regolarmente la borraccia.
  5. Lavare periodicamente le guarnizioni del tappo.
  6. Utilizzare acqua calda e bicarbonato come soluzione agli odori.
  7. Sostituire la borraccia quando è deteriorata.
  8. Adottare buone pratiche per il rispetto dell’ambiente e cercare di “allungare la vita” della propria borraccia.

Borraccia: quale materiale sceglierlo e come pulirla in base a questo?

La borraccia può essere realizzata con materiali diversi: ma quale scegliere e in che modo pulirla per evitare brutte sorprese?

  • In plastica. Per evitare la presenza di bisfenolo A, prodotto ormai bandito per la sicurezza del consumatore, bisogna sempre leggere l’etichetta prima dell’acquisto. Per la manutenzione di questo prodotto va ricordato che, sebbene molte possano andare in lavastoviglie, non è chiaro se e quanto assorbano il detersivo. Meglio forse propendere per un lavaggio a mano con scovolino non abrasivo. Un’altra possibilità è riempirla con acqua e bicarbonato da lasciare agire tutta la notte.
  • In acciaio. È un materiale resistente, non trattiene odori né sapori, è più sicuro contro la proliferazione di muffe e batteri. Per l’igiene va bene la lavastoviglie (a meno che l’etichetta del prodotto non lo sconsigli), ma anche il lavaggio a mano con acqua e una goccia di detersivo o acqua e bicarbonato.
  • In alluminio. È leggero e resistente ma può essere tossico e l’interno della borraccia deve essere rivestito da materiale idoneo (ceramica). Inoltre, se il rivestimento non è ben liscio, le sue increspature si prestano a fare da nido a muffe e batteri. Meglio evitare il lavaggio la lavastoviglie. Inoltre, le borracce in alluminio mal si prestano a liquidi grassi (come il latte ed oli), bevande acide e calde.
  • In vetro. Sicuramente inerte è “pulito” e di facile lavaggio, ma fragile, quindi se ne sconsiglia l’uso, soprattutto per i bambini.

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Chiara Caretoni

Giornalista pubblicista, lavora come redattrice per OK Salute e Benessere dal 2015 e dal 2021 è coordinatrice editoriale della redazione digital. È laureata in Lettere Moderne e in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha accumulato diverse esperienze lavorative tra carta stampata, web e tv, e attualmente conduce anche una rubrica quotidiana di salute su Radio LatteMiele e sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR). Nel 2018 vince il XIV Premio Giornalistico SOI – Società Oftalmologica Italiana, nel 2021 porta a casa la seconda edizione del Premio Giornalistico Umberto Rosa, istituito da Confindustria Dispositivi Medici e, infine, nel 2022 vince il Premio "Tabacco e Salute", istituito da SITAB e Fondazione Umberto Veronesi.
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