Se avete in programma di tagliare i capelli, anziché gettarli via, potreste decidere di supportare chi li ha persi a causa di patologie o terapie come i trattamenti antitumorali. Vediamo quali sono i passaggi per donare i capelli e trasformare il vostro taglio in un vero e proprio atto di altruismo.
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Perché donare i capelli
Perdere i capelli può avere delle implicazioni psicologiche non indifferenti e un impatto significativo sulla qualità della vita di coloro che già stanno affrontando una malattia. L’acquisto di una parrucca potrebbe aiutare a gestire questo cambiamento difficile, ma ha dei costi che non sempre i pazienti riescono a sostenere.
Con la risoluzione n. 9/E del 16 febbraio 2010, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che “la parrucca può rientrare tra le spese sanitarie detraibili se serve a rimediare al danno estetico provocato da una patologia e ad alleviare una condizione di grave disagio psicologico nelle relazioni della vita quotidiana”. In questa ipotesi la parrucca svolge una funzione sanitaria a tutti gli effetti, per la quale si ha diritto alla detrazione Irpef del 19%.
Tuttavia, in Italia non c’è una normativa nazionale che disciplini in modo uniforme la possibilità per i pazienti oncologici di ricevere dei contributi per acquistarla. Ci sono però, come riportato dall’Aimac (Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici), delle disposizioni regionali diversificate. Sul territorio sono inoltre presenti varie associazioni che forniscono le parrucche gratuitamente, o a costi notevolmente ridotti, a chi ne avesse bisogno.
Tutti possono donare i capelli?
La premessa è che per donare i capelli sono richiesti alcuni requisiti. Anche se le linee guida cambiano in base all’associazione alla quale si sceglie di destinarli, si possono dare alcune indicazioni di base.
Solitamente, i capelli devono essere puliti, ben asciutti e di una certa lunghezza minima. Alcune organizzazioni accettano sia quelli naturali che trattati chimicamente. Il taglio generalmente si esegue legando prima i capelli in una o più code, oppure in una treccia che poi si chiude in una busta ermetica da spedire al destinatario.
Talvolta, le associazioni hanno dei parrucchieri convenzionati che possono occuparsi anche della spedizione. Altrimenti, potete tagliare i capelli in un salone a vostra scelta e poi spedirli. Potreste tagliarli anche da soli, ma è consigliabile rivolgersi a una persona esperta o che abbia una certa manualità, per accertarsi di eseguire la procedura nel modo corretto.
Donare i capelli: associazioni e progetti in Italia
Bisogna considerare che ogni associazione opera in modo diverso. Per questo, se si vuole sapere come saranno utilizzati i capelli, è bene informarsi preventivamente sia sui criteri da soddisfare che sulle procedure adottate nello specifico. In Italia, esistono diversi progetti e associazioni a cui si possono donare i capelli. Di seguito ne elenchiamo alcuni.
Un Angelo per Capello
Un Angelo per Capello offre aiuto e sostegno ai pazienti oncologici che non riescono a sostenere economicamente l’acquisto di una parrucca. In cambio dei capelli ricevuti in donazione, grazie a un protocollo d’intesa con un’azienda specializzata del settore, l’associazione dona gratuitamente una parrucca inorganica (cioè sintetica) del valore di circa 400-500 euro a chi ne fa richiesta. È possibile donare anche i capelli trattati, purché siano senza meches e abbiano un colore uniforme. La lunghezza richiesta è di 25 cm e in caso di capelli scalati, le ciocche più corte devono rispettare questa misura minima.
Il Progetto Hair Smile e la Banca della Parrucca
Grazie al Progetto Hair Smile, ideato da Tricostarc Onlus e sostenuto da Tricostarc e dalla Fondazione Prometeus Onlus, si possono fornire ai pazienti oncologici parrucche e ricostruzioni post-terapiche della chioma, al solo costo della lavorazione. Inoltre, le ciocche donate possono venire assegnate anche ai pazienti che subiscono la perdita permanente dei capelli per patologie dermatologiche. I capelli donati devono raggiungere almeno i 40 cm di lunghezza o i 25 cm se sono bianchi o brizzolati. Possono essere di qualsiasi tipo, anche con schiariture, purché non siano trattati con henné. L’importante è che siano ben puliti, asciutti e legati alle estremità con gli elastici, prima di procedere al taglio dividendo la testa in sei settori. Si ha anche la possibilità di lasciare uno “smile”, cioè un pensiero dedicato alla persona che riceverà il dono.
Un altro progetto sostenuto da Tricostarc e dalla Fondazione Prometeus Onlus è la “Banca della Parrucca“. Tramite questa iniziativa si mettono a disposizione gratuitamente parrucche donate da donne che non le utilizzano più, in favore di altre che non possono permettersele.
Una Stanza Per Un Sorriso
La mission di Una Stanza Per Un Sorriso è realizzare iniziative di solidarietà nel campo della ricerca, prevenzione e cura delle malattie oncologiche. Per mandare i capelli a questa organizzazione di volontariato bisogna lavarli accuratamente e asciugarli bene prima del taglio, che viene effettuato raccogliendoli in una ciocca o una treccia. La lunghezza richiesta è di 25 cm e con la donazione si contribuisce alla realizzazione di parrucche organiche, le quali verranno donate ai pazienti oncologici.
Banca dei Capelli
Il progetto Banca dei Capelli, a cui aderiscono vari parrucchieri in Italia, mette a disposizione parrucche organiche e inorganiche ai pazienti oncologici che ne facciano richiesta. Le ciocche o i capelli donati devono essere lunghi almeno 27 cm. Possono essere tinti, basta che siano di un unico colore e senza meches o colpi di sole. Vanno consegnati ben asciutti, raccolti in trecce o bloccati da elastici. Ogni ciocca appartenente alla stessa persona va separata da altri tipi di capelli, in un’apposita borsa di plastica.
Donare i capelli all’estero
Tra le organizzazioni a cui ci si può rivolgere per donare i propri capelli all’estero c’è il Little Princess Trust, con sede nel Regno Unito, che collabora inoltre con Great Lengths per la donazione delle extensions. Questa organizzazione fornisce gratuitamente parrucche di capelli veri a bambini e giovani fino a 24 anni, che hanno perso i propri a causa di trattamenti antitumorali o per altre condizioni.