L’idea di affrontare il solito faccia a faccia con scaffali e ripiani mette di fronte a una lunga serie di seccanti evidenze. Oltre alla fatica, infatti, questo compito ci ricorda che il nostro guardaroba non è mai ordinato come lo vorremmo e il pensiero di doverlo riorganizzare ci appare come un’impresa titanica. Inoltre, aprire i cassetti ci mostra che abbiamo tanti vestiti che non mettiamo ma non riusciamo a sbarazzarcene. Perché allora non dedicare qualche ora a un cambio armadio intelligente per rivoluzionare non solo la camera ma tutta la nostra vita? Ecco gli step da seguire.
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Prenditi una giornata per il cambio armadio
Non saper tenerla casa in ordine è un comportamento che affonda le radici in una dimensione psicologica. Lo afferma Marie Kondo nel suo bestseller Il magico potere del riordino. La cura della casa perfetta sostiene che la trappola che ci fa costantemente ricadere nel disordine, creando un pericoloso effetto boomerang, sta nell’illusione che facendolo un po’ alla volta risulti più semplice. Dedicare un giorno ai pantaloni e un altro alle magliette sembra meno faticoso, eppure è un metodo destinato a fallire anche perché così facendo non avremo mai una visione d’insieme degli spazi a nostra disposizione.
Operazione fuori tutto
Per riordinare le operazioni fondamentali sono due. Primo: buttare via quello che non serve e trovare un posto per le cose che rimangono. Il famosissimo metodo Kondo suggerisce di armarsi di coraggio e di tirare fuori tutti gli indumenti, radunandoli sul pavimento. Senza tralasciare eventuali spazi, oltre ad armadi e cassetti, in cui conserviamo altri capi che potrebbero sfuggire alla selezione (un ripostiglio, per esempio, o un soppalco). A questo punto bisognerà prenderli in mano, uno per uno, e decidere cosa farne.
Missione due: selezionare
Marie Kondo sostiene che un ottimo criterio di selezione è quello di salvare ciò che ancora ci regala un’emozione. Vi sembra un’indicazione troppo astratta e difficile da mettere in pratica? Ricorriamo allora a un pizzico di sano realismo: se non ci ricordiamo l’ultima volta che l’abbiamo indossato, allora possiamo regalarlo (più avanti vediamo come).
Cambio armadio: sistema una categoria per volta
Il cambio armadio sarà più semplice e razionale se prenderemo in esame una tipologia di abbigliamento per volta. Se volete procedere nel modo più efficiente dividete le cose nelle seguenti sottocategorie:
- Parte di sopra maglie;
- Parte di sotto pantaloni;
- Cose che vanno appese (giacche, tailleur, cappotti);
- Biancheria intima;
- Borse;
- Accessori, come foulard, cinture, cappelli;
- Vestiti stagionali, per esempio abiti da sci o costumi;
Parola d’ordine: piegare tutto
Per un cambio armadio a regola d’arte il tutto va riposto in scatole o contenitori in modo da ottimizzare lo spazio. Non c’è paragone tra lo spazio che si guadagna piegando i vestiti e quello che si ha appendendoli. Il vero beneficio, sempre secondo la filosofia orientale, è che così facendo, nel momento in cui li toccherete con le mani, riverserete in loro la vostra energia. Ma come piegarli?
Come piegare magliette e calzini
Il metodo Kondo si basa sulla verticalizzazione degli indumenti che si piegano, si tratti di t-shirt, maglioni, calze o collant. Anche in Rete abbondano i tutorial ispirati al suo infallibile sistema: si spiega come ridurre, in semplice poche mosse, questi capi in ordinati rotolini. Questi vanno poi disposti, durante il cambio armadio, l’uno accanto all’altro e immediatamente si riuscirà a identificarli quando si apre un cassetto.
Sulla gruccia ma con criterio
Per quanto pratico possa risultare piegare il maggior numero possibile di abiti per guadagnare spazio, alcuni come cappotti, abiti, giacche o gonne, vanno inesorabilmente appesi. Anche in questo caso, però, il metodo Kondo ci viene incontro con utili indicazioni. I capi appesi nell’armadio dovrebbero, infatti, seguire una linea crescente da sinistra a destra. Cappotti e giacche, riuniti l’uno accanto all’altro, cederanno gradualmente il passo ad abiti e gonne. L’impatto visivo sarà più piacevole e non avremo difficoltà a scovare a colpo sicuro ciò che ci serve.
Come sistemare i vestiti una volta per tutte
Ora che il nostro guardaroba è finalmente perfetto, sforziamoci di non vanificare gli sforzi compiuti seguendo tre semplici regole.
No allo shopping immediato
Dopo esserci disfatti di tante cose ci sentiremo certamente nudi/e e la tentazione di fiondarci nel più vicino centro commerciale per uno shopping selvaggio sarà altissima. Non cediamo alla forte voglia di compensare le perdite con nuove immediate sessioni di acquisti. Pensate bene agli sforzi appena fatti!
Selezioniamo i nuovi acquisti
Con il cambio armadio la stragrande maggioranza di noi avrà realizzato di avere troppe cose, frutto di spese impulsive. Sforziamoci allora, da qui in avanti, di ponderare con più attenzione ciò che veramente ci serve. I capi su cui vale la pena investire sono quelli classici: giacche, un paio di sandali con tacco medio comodo, una camicia bianca e una romantica gonna a ruota.
Segui la regola due per una
Possiamo definire questa regola “due per una”. Per ogni cosa nuova acquistata, si tratti di una borsa, una giacca e un paio di scarpe, buttiamone o regaliamone due vecchie o inutilizzate. Un modo ancora più carino per disfarsene e magari guadagnare qualcosa di sfizioso? Organizziamo periodicamente degli swap party, ossia tè p dopocena conviviali dedicati al baratto. Chiamiamo a raccolta qualche amica che abbia deciso di darsi a sua volta al decluttering, cioè all’eliminazione del superfluo. Esistono poi tantissimi siti dove poter avere una propria vetrina e vendere capi in maniera semplicissima.