Sto sperimentando una nuova ricetta per la piadina umbra: devo solo lavorare un po’ meglio l’impasto ed è pronta. Sì, so cosa state pensando. Perché siete in molte a dirmelo: «A noi proponi piatti buoni e gustosi, però tu non li mangi. Altrimenti come faresti a essere sempre così in forma?». La risposta è racchiusa in un concetto chiave: la giusta dose. Come per le mie ricette, anche il mio benessere psicofisico dipende tutto dalla corretta quantità. A tavola non mi faccio mancare niente, ma senza esagerare. L’importante è smaltire. E io lo faccio: con regolare attività fisica e, quando il tempo è bello, con lunghe camminate.
Nonostante un passato da sportiva, non sono una fanatica del fitness. Ero una tennista e ho praticato questo sport per anni, ma mi piaceva di più la fase di preparazione delle partite. Ero più brava a correre dietro alla pallina che a colpirla, insomma, e quando ho iniziato ad andare al liceo, ne ho approfittato per abbandonare la carriera agonistica.
Alterno ginnastica e passeggiata con le amiche
Ora sono un’appassionata delle attività a corpo libero. Mi alleno da più di dieci anni con Monica, una mia amica che è anche personal trainer. Viene a casa mia due volte alla settimana per circa un’ora e mezza. La prima mezz’ora ci dedichiamo a un’attività cardio, intensa e a ritmo di musica, la seconda è composta da esercizi a terra con una palla medica, e l’ultima è una blanda corsetta.
Quando inizia il bel tempo, preferisco alternare, o integrare, questa attività a un’ora di walking con le mie amiche, la mattina. Facciamo lunghe passeggiate a passo svelto, percorrendo circa sei chilometri. Ma non siamo fissate con la performance: tra una che chiacchiera troppo e l’altra che rimane indietro per colpa del cane che si ferma a fare pipì, l’allenamento è più divertimento che fatica. E non pensiate che dopo la camminata torniamo a casa a sgranocchiare qualche carotina: la colazione è al bar, tutte insieme, davanti a un bel caffè americano, una spremuta e un cornetto.
Sì, proprio un cornetto. Il cibo è un elemento fondamentale nella mia vita e ho imparato ad andarci d’accordo. Sia io sia la mia famiglia mangiamo di tutto, anche i dolci, ma nelle giuste quantità. Per esempio, abbino un piatto forte, tendenzialmente più calorico o elaborato come un risotto (70 grammi a testa) a diverse portate di verdura come insalata, peperonata e zucchine al forno. In questo modo non rinuncio a ciò che mi piace e aggiungo alimenti salutari come le verdure, ricche di fibre. Per renderle più appetitose le preparo spesso al gratin: la croccantezza dà ai vegetali un’emozione diversa.
Niente diete rigide, conta la giusta quantità
Certo, in famiglia ognuno ha il suo piatto preferito: mio marito impazzisce per i risotti, mia figlia per il pollo al curry e Diego va matto per la torta di mele. Capite che, tra il lavoro e le esigenze di casa, non posso certo permettermi di seguire un regime alimentare ferreo. La mia dieta la definisco «take it easy». E questo è un concetto che applico anche nella vita di tutti i giorni, specie nel rapporto con i miei figli. Non sono una madre severa e che vuole «incasellare» la quotidianità dei suoi ragazzi. Se Matilde un giorno non ha voglia di andare a danza, pazienza. Se si siedono a tavola e non gradiscono ciò che ho cucinato, poco male: aprono il frigo e sicuramente troveranno del prosciutto. Per me le cose importanti sono accoglierli con un sorriso quando rientrano a casa o fare merenda con loro.
Benedetta Parodi
Testimonianza raccolta da Cinzia Galleri per OK Salute e benessere aprile 2017
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