Un’icona non è un modello statico e impossibile da raggiungere, ma sa evolversi in base alla società. Ce lo insegna la bambola più famosa del mondo che ispira ad abbattere sempre di più gli stereotipi: è uscita sul mercato la prima Barbie con sindrome di Down.
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Barbie non è solo un gioco
Attraverso il gioco i bambini plasmano il loro immaginario e scoprono ciò che li circonda. I giochi hanno un valore anche educativo, stimolano la creatività e contribuiscono a costruire pensieri e percezioni. È importante per le future generazioni crescere in un contesto culturale che promuova e insegni il valore dell’inclusività. Barbie può essere parte integrante di questo processo, in quanto influenza lo sviluppo dei bambini nelle loro fasi chiave.
Giocare con le bambole li aiuta infatti a sviluppare l’empatia e le abilità sociali. L’inserimento di una Barbie con sindrome di Down crea un ambiente di gioco più equo per bambine e bambini che finalmente potranno rispecchiarsi in lei. Raggiungere l’inclusione significa rappresentare il più possibile le diversità, che solo così non verranno vissute come dei limiti. Ogni bambino o bambina deve poter sognare e immaginare di essere tutto ciò che desidera.
La progettazione della Barbie con sindrome di Down
Tutte le fasi di progettazione sono state seguite dalla National Down Syndrome Society (NDSS). L’organizzazione americana supporta le persone con sindrome di Down e le loro famiglie fornendo risorse, guidando il cambiamento delle politiche sociali e impegnandosi con le comunità locali. Questa collaborazione è stata indispensabile per garantire che la rappresentazione fosse realistica.
Le caratteristiche della bambola
- Sculpt: la bambola presenta una struttura del corpo più corta e un busto più lungo. Il nuovo sculpting del viso ha una forma più rotonda, orecchie più piccole e un ponte nasale piatto. Gli occhi sono leggermente inclinati e a mandorla.
- Abbigliamento e accessori: l’abito con maniche a sbuffo è decorato con un motivo a farfalle e fiori gialli e blu, i colori della giornata mondiale della sindrome di Down. La collana con ciondolo rosa della bambola con tre frecce puntate verso l’alto simboleggia le tre copie del cromosoma 21, il materiale genetico che causa le caratteristiche associate alla sindrome di Down. I tre galloni, o frecce, sono un simbolo che unisce la comunità.
- Plantari: la bambola indossa plantari rosa alla caviglia (AFO) coordinati con il suo abbigliamento colorato.
Gli ambassador della nuova Barbie
Barbie ha scelto alcune ambassador europee per celebrare questo lancio così importante. La modella britannica Ellie Goldstein, la city counselor e scrittrice francese Éléonore Laloux e la modella e influencer olandese Enya hanno condiviso, attraverso immagini e video, cosa hanno provato nel vedere per la prima volta una bambola che le rappresenta.
In Italia gli ambassador sono Luca Trapanese e sua figlia Alba, una bambina con sindrome di Down adottata nel 2018. Luca è un padre single che da anni porta avanti progetti legati alla disabilità (ha inoltre fondato A ruota Libera Onlus e La Casa di Matteo).«Oggi è un giorno speciale per Alba e per i bambini come lei! Barbie ha fatto un regalo incredibile per tutti, quello di realizzare una Barbie con la sindrome di Down. È molto importante per i bambini sentirsi accolti nel gioco e riconoscersi in esso. Alba subito si è riconosciuta nella nuova Barbie ed ha voluto giocare creando tante avventure. Sono tanti i modi che abbiamo per dare possibilità a tutti di sentirsi inclusi nella vita quotidiana, per questo ringrazio Mattel per questa importante intuizione che ha un grande valore sociale», ha commentato Luca Trapanese sul suo profilo Instagram.
Verso una linea di bambole ancora più inclusiva
Barbie ha oltre 175 varianti con diversi colori degli occhi, colori e trame dei capelli, tipi di corporatura, disabilità e stili. Ci sono bambole con vitiligine, in sedia a rotelle o con arto protesico, con apparecchi acustici e senza capelli. La sua linea Fashionistas 2023 cerca di raccontare il maggior numero di storie possibili.
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