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Barbara Bouchet: «Niente mal di testa da quando sono in menopausa»

«Ho sofferto di forti emicranie per 25 anni senza mai venirne a capo. Con la fine del ciclo la mia vita è cambiata». Ecco il racconto dell'attrice Barbara Bouchet

Devo ringraziare la menopausa se ho finalmente vinto la mia battaglia contro l’emicrania. Ma ne ho sofferto ferocemente per ben 25 anni. Cominciava tutto con un dolore all’occhio destro che si irradiava all’orecchio procurandomi un mix di lacrimazione, bruciore, forte fastidio all’interno dell’orbita. Nei casi peggiori anche vertigini, nausea, vomito e… ricoveri in ospedale per accertamenti. Se non intervenivo subito con un analgesico, ero inevitabilmente costretta a isolarmi e a sdraiarmi al buio, in assoluto silenzio, incapace di tollerare luce, voci e rumori.

Tutto inizia a 30 anni

Ho cominciato a soffrire di mal di testa intorno ai trent’anni, in un periodo di intenso stress lavorativo. All’epoca c’era il boom delle commedie sexy all’italiana e dei film «poliziotteschi» e io passavo senza sosta da un set all’altro. Ricordo che più di una volta ho dovuto chiedere al regista di concedermi una pausa, per poi rintanarmi nella mia roulotte nel tentativo di mitigare i sintomi della mia emicrania.

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Più di una causa

Ovviamente, nel corso della mia vita, mi sono sottoposta a tutti i check up del caso, ma dagli esami non è mai risultato nulla di anormale. Morale? Per i medici, le cause del mio malessere sono rimaste un mistero. Convinta che il corpo ci parli e che conoscere l’origine dei propri mali permetta di combatterli meglio, ho cominciato a farmi delle serie autoanalisi e ad ascoltarmi di più. E così ho capito che il problema era accentuato da più fattori. Non solo, per esempio, vento e colpi di freddo, ma anche una cattiva digestione. Insomma, se non digerivo qualcosa, mi veniva immancabilmente mal di testa.

L’intervento sull’alimentazione

Ecco perché ho deciso di rivedere la mia dieta: non solo mangio poco masticando lentamente, ma ho eliminato fritti, condimenti pesanti, vini e bevande frizzanti, nonché peperoni, arance e di recente persino i mandarini. In pratica cerco di evitare gli alimenti che possono indurre un’eccessiva produzione di succhi gastrici. Inoltre, nelle mie cene sono scomparse carni rosse e insaccati, sostituiti da carboidrati, pesce e verdura conditi in modo semplice. Mi è bastato controllare la mia alimentazione per attenuare la violenza delle crisi, anche se per precauzione giravo sempre munita di farmaci, che ingurgitavo ai primi segnali.

La menopausa ha cambiato tutto

Ripensandoci, senza dubbio il peggio l’ho vissuto nella fase di premenopausa. Colpa degli ormoni: quando l’ovulazione si arresta si ha un calo del progesterone. Per fortuna, con il sopraggiungere della menopausa vera e propria, violenza e frequenza dei mal di testa si sono ridotte sensibilmente. I sintomi più fastidiosi e disabilitanti come nausea, vomito e vertigini, invece, sono del tutto scomparsi.

A volte ritornano

Solo una volta, negli ultimi 15 anni, ho sofferto di un’atroce cefalea. Era l’estate scorsa, mi trovavo in vacanza in Sardegna. Mi ero alzata da poco quando, ancora nella mia camera d’hotel, ho avvertito i primi inequivocabili segnali. All’inizio non mi sono preoccupata, rasserenata dal pensiero che da anni l’emicrania non mi tormentava più in modo insopportabile.

Falso allarme

Nonostante i farmaci, però, il dolore aumentava al punto che non ero più in grado di parlare. Ancora in vestaglia, barcollante e stordita dal dolore, ho raggiunto il giardino dell’albergo in cerca di aiuto. È stata una cameriera a chiamare l’ambulanza. Malgrado dagli accertamenti realizzati in loco non fosse emerso niente di strano, ho chiesto di essere ricoverata all’ospedale di Nuoro. Secondo me, la prudenza non è mai troppa. In realtà, dopo quattro giorni di analisi mi hanno ribadito che ero sana come un pesce. Meglio così.

I consigli di Barbara Bouchet

Concludo con due consigli. Primo, ascoltate il vostro corpo: se siete onesti con voi stessi, sarete in grado di scoprire le ragioni del vostro disagio e sarà più facile affrontarlo. Secondo, controllate la vostra salute con costanti check up. Ho perso un’amica per un tumore al seno non diagnosticato in tempo. La prevenzione è essenziale, per questo invito tutti i lettori a rivolgersi sempre a un medico quando qualcosa non va.

Barbara Bouchet

Testimonianza raccolta da Nicole Cavazzuti – tratto da Ok Salute e benessere aprile 2015

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