I videogiochi sono diseducativi e deleteri? No, a patto che vengano utilizzati solo un’ora a settimana. Ad ammonire i genitori di bambini e adolescenti “smanettoni” è uno studio condotto dall’ospedale Del Mar di Madrid e pubblicato sulla rivista scientifica Annals of Neurology, che sottolinea i benefici di joystick e consolle usati con moderazione.
Dalla ricerca, che ha coinvolto 2442 persone tra i 7 e gli 11 anni, è emerso che i bimbi che giocavano con i videogames per soli sessanta minuti a settimana ne traevano dei benefici non solo a livello cognitivo ma anche dal punto di vista motorio. Perché? Osservato il cervello di alcuni di loro con la risonanza magnetica, infatti, si è visto che durante una sessione di gaming si attivano alcuni cambiamenti funzionali delle connessioni nervose, in regioni del cervello importanti per l’apprendimento di nuove capacità (anche legate al movimento).
Mamme e papà devono però prestare attenzione: se si supera la soglia “prescritta” dai medici spagnoli, i videogiochi sortiscono solo effetti negativi. Lo studio infatti ha evidenziato che oltre l’ora a settimana di utilizzo, i giovani presentavano problemi di condotta, difficoltà nelle relazioni sociali e conflittualità con i compagni di classe. Come sottolinea Jesus Pujol, autore principale della ricerca, i videogiochi non sono nemici né alleati dei più piccoli: a fare la differenza è il livello di utilizzo.
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