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Il fenomeno del “sharenting”
I più accorti postano solo la manina o il piedino, quelli ironici coprono il viso del piccolo con un “emoticon”, mentre i più audaci immortalano il neonato senza alcuna censura. In tempi di social network, “tag” e geo-localizzazione, essere genitori diventa ancora più difficile, soprattutto se non si fa attenzione alle leggi che dominano il web 3.0. Postare le foto del proprio figlio appena nato oppure condividere il video di quando fa i primi passi o pronuncia le prime parole, infatti, non è sempre l’idea migliore.
Praticata da quasi tutti i genitori vip, ma seguita anche da tanti mamma e papà “comuni”, l’abitudine (battezzata sharenting) di condividere con amici, parenti, ma soprattutto sconosciuti, immagini e informazioni sui propri bambini è in continua crescita. Negli Stati Uniti il 92% dei bambini di due anni è già sui social network e di questi molti hanno una presenza sul web già durante le loro prime 24 ore di vita. Sempre più online, quindi, ma inconsapevolmente.
Per il vostro benessere e per quello futuro del vostro bambino è importante fare attenzione a come ci si comporta su Facebook, Instagram o Twitter. Avete mai pensato a chi possono arrivare le foto e le informazioni che postate? E avete mai letto le condizioni di privacy dei siti che frequentate? Dalla conferenza annuale dell’American Academy of Pediatrics, arrivano le 7 regole d’oro che tutti i genitori dovrebbero tenere in considerazione prima di postare anche solo una mano, un piede o un sorriso del proprio bambino.
1. Controlla le regole di privacy
Informati sulle politiche di privacy di ogni sito e social network a cui sei iscritto: devi familiarizzare con le policy, ovvero le regole, prima di condividere foto o informazioni.
2. Crea un alert
Crea un alert (molti motori di ricerca permettono di farlo) che ti invii una notifica se il nome di tuo figlio compare in un risultato di un motore di ricerca.
3. Non condividere troppe informazioni
Molti genitori usano i social network per chiedere consigli sui comportamenti del proprio bambino e confrontarsi con la rete di amici. Meglio non farlo: condividere pubblicamente questo tipo di informazioni è sbagliato
4. Attento alla localizzazione
Ormai rendere noto a tutti il luogo in cui ci si trova usando la geo-localizzazione disponibile su smartphone e tablet è una prassi condivisa da molti. Non solo in luoghi di tendenza e prestigiosi, ma anche quando si è semplicemente a casa propria o nel parco dietro l’angolo. Quando c’è di mezzo un bimbo piccolo o in generale un minorenne, però, bisogna essere molto cauti nel condividere questo tipo di informazioni.
5. Potere di veto
L’ideale sarebbe chiedere sempre il permesso al proprio figlio prima di postare immagini o video che lo riguardano. È chiaro che nei primi anni di vita questo non è possibile, quindi perché non aspettare che diventi più grandicello per condividere le sue foto?
6. No alla nudità
Raramente sui social network ci si imbatte in foto di bimbi svestiti o totalmente nudi. Questo anche perché alcune piattaforme, come per esempio Facebook e Instagram, tutelano questo tipo di immagini e le eliminano automaticamente non appena vengono pubblicate. Diverso il discorso su Twitter, che permette di condividere qualsiasi contenuto.
7. Pensa al futuro
Prima di postare una foto o un video, prendi sempre in considerazione l’effetto che la condivisione può avere sul benessere attuale e futuro del bambino. Sulla rete, infatti, nessun contenuto sparisce davvero e tutto ciò che condividiamo oggi rimarrà per sempre rintracciabile.
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