Un team dei neuroscienziati della Harvard University e dell'Ospedale Pediatrico di Boston ha dimostrato che i bambini che suonano regolarmente uno strumento musicale hanno maggiore flessibilità mentale e maggiore capacità di aggiornare la memoria di lavoro con nuove informazioni. La pratica costante sin da piccolissimi, infatti, potenzia le funzioni esecutive del cervello, quelle che li rendono in grado di adattarsi a situazioni complesse.
Studiare musica, secondo i ricercatori americani, renderebbe la mente più flessibile. Un dato che era già stato evidenziato in studi precedenti che però non avevano chiarito se questa caratteristica fosse legata a fattori ambientali o alla pratica musicale.
Questo studio, invece, ha valutato i bambini anche attraverso test psicometrici, considerando il quoziente intellettivo e l'ambiente socioeconomico di provenienza, dimostrando che la maggiore flessibilità mentale rimane nei bimbi che studiano musica. Inoltre, grazie alla risonanza magnetica funzionale, è emersa una maggiore attività delle aree prefrontali del cervello implicate nelle funzioni esecutive. Queste ultime sono molto complesse e numerose ma, secondo gli esperti, la musica ne migliora due in particolare: la flessibilità mentale e la capacità di aggiornare la memoria di lavoro con nuove informazioni.