Abbandono, abusi, povertà sono ‘tossici’ per tutti, specialmente per i bambini che, secondo quanto dimostra un recente studio americano, riportano danni al cervello per lungo tempo, forse per tutta la vita. A spiegarlo un team di ricercatori della University of Wisconsin-Madison, sulle pagine della rivista Biological Psychiatry. «Non abbiamo ancora chiarito il perché gli avvenimenti negativi vissuti a due, tre, quattro anni di età hanno un impatto permanente», ciò che è stato osservato è, però, che i bambini sottoposti a forte stress nei primi anni di vita presentano alcune aree dell’ippocampo e l’amigdala meno sviluppate in volume rispetto ai coetanei con una vita più serena.
Seppure il meccanismo con cui lo stress interferisce nello sviluppo cerebrale sia ancora da svelare, per i ricercatori questi dati morfologici sono importanti perché possono predire che tipo di adulto un bambino è destinato a diventare: è proprio in queste aree cerebrali, infatti, che si impara a gestire le emozioni e ad affrontare ulteriori dosi di stress, con conseguenze tangibili sul comportamento quotidiano.