L’età di ingresso nel mondo tecnologico si sta sensibilmente abbassando, complici soprattutto gli atteggiamenti lassisti e permissivi di mamme e papà che spesso ignorano i risvolti di questa pratica. È opinione condivisa che fino ai 13 anni circa, cioè intorno alla terza media, i bambini e i preadolescenti dovrebbero essere “preservati” e tenuti lontani da smartphone e tablet, anche a costo di andare contro corrente rispetto alla massa.
In Colorado si sta pensando a una legge
Ora negli Stati Uniti un gruppo di genitori vuole sottoporre agli elettori una legge che imponga ai negozianti non solo di non vendere dispositivi ai più giovani, ma di chiedere agli acquirenti l’età di chi sarà il proprietario del cellulare comprato. Negando l’acquisto in caso si tratti di ragazzini sotto i 13 anni.
Si vuole difendere l’infanzia
L’iniziativa si chiama Difesa dell’infanzia naturale ed è del gruppo Parents Against Underage Smartphones (Genitori contro gli smartphone ai minorenni, ndr) che ora dovranno raccogliere le firme per sottoporre il divieto al voto nel 2018.
Cosa rischiano bambini e pre adolescenti
I più piccoli potrebbero sviluppare problemi di attenzione, perdita di memoria e concentrazione, rimanere passivi di fronte agli stimoli esterni e sembrare indifferenti nei confronti delle relazioni sociali. Un utilizzo compulsivo di questi dispositivi, inoltre, influisce negativamente sulla qualità del sonno e aumenta comportamenti “a rischio” come l’aggressività. I bambini devono sviluppare la fantasia, esplorare il mondo che li circonda, uscire dai confini del reale, evitando di trascorrere le loro giornate con gli occhi fissi su uno schermo.
I pericoli della Rete
Dobbiamo evitare anche che i giovanissimi entrino in contatto troppo precocemente con la Rete, un mare magnum di immagini forti, riferimenti sessuali e messaggi borderline che non sono affatto alla portata di bimbo.
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