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Punture d’insetto:
cosa fare
Volano, ronzano, danno fastidio e, alla fine immancabilmente, pungono. Ogni anno, di questi tempi, si ripresenta il problema delle punture d’insetto, vero e proprio spauracchio non solo di chi vive in campagna ma anche di chi sta in città. A essere “divorati” sono soprattutto i bambini, che trascorrono molte ore in parchi, giardini e aree verdi. La pediatra Susanna Esposito, Presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (Clicca qui per chiederle un consulto), analizza i diversi tipi di punture e spiega come intervenire.
Puntura di zanzare
Quello con le zanzare è l’incontro “ravvicinato” più frequente in estate. La puntura di questo insetto determina lesioni arrossate, gonfie ed estremamente pruriginose, a seguito delle quali possono anche svilupparsi infezioni della cute come, ad esempio, l’impetigine.
Come proteggersi
L’Istituto Superiore di Sanità ha emesso nuove linee guida per quanto riguarda la protezione dei più piccoli dalle zanzare: stando a queste raccomandazioni, bisogna evitare di spalmare o spruzzare i repellenti sui bambini al di sotto dei due anni. Per questi, meglio optare per lozioni a base di estratti naturali, contenenti lavanda o geranio. Dai 2 anni in poi, possono essere utilizzati creme e spray con formulazioni apposite per bambini: in questi prodotti la concentrazione di DEET (dietiltoluamide), che è il principio attivo più efficace contro le punture, deve essere inferiore al 10 percento.
Buone abitudini
Sulle terrazze o in zone della casa particolarmente verdi bisogna evitare di lasciare recipienti o vasi con residui d’acqua. I bambini, soprattutto quando giocano all’aperto, dovrebbero indossare pantaloni e magliette a maniche lunghe di cotone o lino, sui quali è possibile spruzzare anche i repellenti.
Cosa fare in caso di puntura
Quando la puntura di zanzara dà origine a un pomfo doloroso e molto doloroso, è possibile applicare localmente una pomata al cortisone, senza ovviamente abusarne.
Puntura di api, vespe e calabroni
In estate dobbiamo fare i conti anche con api, vespe e calabroni, i cosiddetti imenotteri. Innanzitutto, nel caso in cui il nostro bambino dovesse essere punto da uno di questi insetti, bisogna estrarre il pungiglione, aiutandosi leggermente con le unghie. Subito dopo si può applicare del ghiaccio, che riduce il gonfiore e lenisce il dolore, e spalmare una pomata cortisonica.
È possibile essere allergici
Esistono persone allergiche al veleno di imenotteri e quindi, in caso di puntura, si può verificare una reazione sistemica caratterizzata da difficoltà respiratorie, orticaria o, addirittura, shock anafilattico. Se la mamma o il papà dovessero riscontrare simili problematiche, è necessario rivolgersi ai centri specializzati ed effettuare approfondimenti, necessari anche per valutare se eseguire o meno una desensibilizzazione (cioè la minima somministrazione dell’allergene responsabile, in modo da realizzare una graduale diminuzione della sensibilità della persona verso l’allergene stesso).
Puntura di tafani
La puntura di tafano è simile a quella della zanzara, anche se il pomfo gonfio e dolente può estendersi e trasformarsi in pustola. Anche in questo caso, dopo aver sciacquato la zona del corpo colpita, si può applicare del ghiaccio e, subito dopo, una pomata cortisonica.
Dove li troviamo
Il tafano, che appartiene alla famiglia dei ditteri e ha un volo particolarmente rumoroso e intenso, “ama” pungere soprattutto la pelle bagnata. Attenzione, quindi, a quando si entra e si esce con continuità dal mare: è in queste situazioni che l’insetto dalle grandi antenne colpisce di più.
Chiara Caretoni
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