Care mamme, coraggio. Anche se a casa nessuno vi dà una mano, sappiate che qualcuno lassù vi ascolta. Almeno nei piani alti dei laboratori di ricerca, dove le vostre fatiche quotidiane sono diventate addirittura materia di studio. Ok, questo forse non vi aiuterà a lavare i piatti e a mettere i bambini a letto questa sera, ma forse servirà a farvi sentire un po’ meno sole e affrante.
Il vostro stato d’animo è normalissimo: a certificarlo è una ricerca dell’Università del Minnesota, che dimostra come le mamme, in fin dei conti, siano più insoddisfatte e infelici del tempo trascorso con i figli rispetto ai papà. Colpa dei compiti, meno appaganti e più stressanti, che in genere toccano al gentil sesso. Chi cucina? Chi prepara il bagnetto? Chi controlla lo zainetto per la scuola? Chi si alza nel cuore della notte al primo lamento proveniente dalla cameretta? Insomma, potremmo andare avanti all’infinito.
Tutte queste difficoltà, che sono esperienza comune di molte mamme, sono state messe a fuoco dai ricercatori statunitensi analizzando il diario di 12.000 genitori, chiamati a descrivere quotidianamente le attività svolte e le emozioni provate ora dopo ora.
Analizzando frasi e pensieri riportati, i ricercatori hanno verificato che i compiti di mamme e papà sono ancora molto diversi, alla faccia del mito dei moderni papà tuttofare. A differire è anche il contesto in cui questi compiti vengono svolti. «Quando sono in presenza dei figli, le madri sono generalmente sole, mentre i padri hanno spesso vicino un altro adulto su cui poter contare: questo – spiega la ricercatrice Ann Meier – rende i papà meno stressati quando stanno con i bambini».
Anche la qualità del riposo notturno influisce sul rapporto con i figli. «Le mamme sono in genere quelle che vengono invocate dai bambini ad ogni ora. I papà, invece, vengono disturbati meno durante il riposo e così – sottolinea Meier – sono meno stanchi durante il giorno quando devono occuparsi dei bambini».
Nella speranza che anche gli uomini prendano consapevolezza di queste difficoltà, la ricercatrice lancia un appello: «spero che molti papà capiscano che le loro partner sarebbero più felici se potessero fare cambio, per trascorrere in modo spensierato più tempo libero coi figli occupandosi meno delle incombenze quotidiane». A buon intenditor, poche parole.
di Elisa Buson
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