La memoria dei neonati è una questione di emozioni. Positive, per lo più: nei primi mesi di vita, infatti, si ricorderebbero solo i bei momenti, ovvero forme e immagini accompagnate da una voce rassicurante e associata a sentimenti positivi. A questa conclusione è giunta una ricerca statunitense pubblicata sulla rivista Infant Behavior and Development che indaga per la prima volta il ruolo delle emozioni sulla memoria e cerca di rispondere a un quesito che ogni genitore si pone: dei momenti di gioco e coccole, che cosa ricorderà domani il mio bambino?
Nell'esperimento condotto, i ricercatori americani hanno valutato la memoria dei neonati attraverso il riconoscimento visivo di immagini: registrando per quanto tempo i piccoli osservassero alcune immagini usate per il test, alcune nuove e altre già sottoposte in precedenza, è stato possibile individuare i momenti che i bebè avevano ricordato. Tutte le immagini, delle forme geometriche semplici, sono state mostrate ai piccoli dopo aver fatto loro ascoltare una voce positiva e rassicurante oppure neutra o arrabbiata.
Per gli esperti la memoria dei piccoli non è stimolata quando la fotografia è stata associata ad una voce negativa, ma funziona meglio nel ricordare le forme legate a voci positive. Ross Flom, professore di psicologia alla Brigham Young University e coordinatore della ricerca ha fornito una spiegazione del fenomeno. «Riteniamo che un'affettività positiva stimoli il sistema di attenzione dei bambini e il loro interesse. Aumentando quei sistemi, noi aumentiamo la loro capacità di elaborare e forse di ricordare le immagini».