Cioccolato, dolci, grassi. Il periodo natalizio è ricco di tentazioni anche per i più piccoli, ma come comportarsi se si soffre di acetone? Ecco i consigli di Adima Lamborghini, Pediatra della Asl di Teramo e componente del Comitato Scientifico della Federazione Italiana Medici Pediatri (puoi chiedergli un consulto qui).
Come comportarsi sotto le feste se il bambino già soffre di episodi di acetone?
La prima regola è di seguire un’alimentazione equilibrata, anche perché il rischio non è soltanto di soffrire di episodi di acetone, ma anche d’indigestione. L’abuso e l’eccesso di alimenti grassi e dolci, non fa mai bene: bisogna tenere a mente che a tavola i bambini non si comportano come gli adulti, non mangiano più del necessario, ma spesso consumano soltanto ciò che gli piace. Se possono scegliere tra la pasta e il cioccolato, optano per il secondo. È quindi consigliabile evitare di rendere accessibili quegli alimenti che consumati in quantità elevate possono provocare disturbi.
Nel caso si sia esagerato, è necessario ridurre in maniera importante tutti gli alimenti grassi, anche il latte intero, e cercare di utilizzare soprattutto carboidrati. Se il bambino ha avuto episodi di vomito importante, occorre reintrodurre anche i liquidi.
Il cioccolato è tra gli alimenti che possono indurre acetone?
In condizioni particolari, sì. Se il bambino mangia poco e quindi già tende a produrre acetone, e come unico alimento consuma cioccolato, allora è più facile che possa manifestare questo problema.
Acetone: quali sono le cause di questo disturbo tipico dei più piccoli?
L’acetone è uno dei prodotti del metabolismo dei grassi. In assenza o in scarsità di zuccheri, il nostro organismo utilizza i grassi, ma in maniera incompleta anziché completa. La conseguenza è la formazione di questo prodotto, che possiamo definire di scarto, denominato acetone.
Nei bambini, che sono più esposti alla produzione di acetone, è un fenomeno quasi parafisiologico che scaturisce in determinate condizioni, soprattutto quando il metabolismo aumenta le sue funzioni. Le riserve di zuccheri, che negli adulti sono concentrate a livello del fegato e del muscolo, nei bambini sono molto scarse. Questo determina una carenza di zuccheri prontamente disponibili, che permettono di consumare anche i grassi in maniera completa.
Come si manifesta?
L’acetone si riconosce perché ha un odore particolare, fruttato e intenso, di frutta molto matura che si elimina con le urine e con l’alito. Si può manifestare in condizioni di digiuno, perché una volta finiti gli zuccheri di riserva l’organismo deve utilizzare i grassi, oppure quando c’è una richiesta maggiore di energia, come ad esempio in caso di febbre.
A livelli molto elevati, l’acetone può dare disturbi di malessere generale come nausea, cefalea, dolori addominali e riduzione dell’appetito.
A livelli intermedi, invece, questi effetti non si verificano. Se l’alimentazione del bambino è particolarmente squilibrata e ricca di grassi, con carenza di zuccheri, è molto più facile che si produca acetone.
L’acetone sparisce con l’aumentare della massa muscolare, quindi con l’età. È difficile che un adulto soffra di acetone, affinché ciò si verifichi, dovrebbe stare a digiuno per alcuni giorni.
Acetone e diabete: qual è il legame?
In caso l’acetone si manifesti per la prima volta con i sintomi classici, è sempre consigliabile prescrivere un esame delle urine completo, per non confondere situazioni parafisiologiche con quelle patologiche come il diabete. L’esame delle urine, in caso di diabete, oltre all’acetone evidenzierà anche la presenza di zuccheri, dato che il bambino, avendo carenza di insulina, non riesce a utilizzarli.
Eliana Canova
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