La labioschisi, detta anche labbro leporino, è una malformazione congenita che si presenta con un’interruzione (schisi) del labbro superiore, che determina, su quest’ultimo, la presenza di una o due fessure di grandezza variabile. Se oltre al labbro superiore l’interruzione coinvolge anche il palato duro e molle e la gengiva, allora si parla di labiopalatoschisi. Se, infine, la fessura coinvolge solo il palato, il disturbo prende il nome di palatoschisi. Stando alle stime attuali, l’incidenza di tutte le varie forme di schisi è di circa 1 ogni 750-800 nati.
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Quali sono le cause del labbro leporino?
Le cause del labbro leporino sono ancora sconosciute. Si ritiene, però, che la malformazione sia riconducibile a una combinazione di fattori genetici e ambientali. Stando ad alcuni studi, infatti, l’alterazione di alcuni geni è responsabile di uno sviluppo errato delle caratteristiche facciali, tra le quali anche labbra, palato e gengive. A ciò si aggiungono comportamenti o condizioni della donna in dolce attesa, che possono compromettere la corretta saldatura dei tessuti che danno origini a labbra, palato e gengive e favorire l’insorgenza di questa problematica. Tra i fattori di rischio troviamo il fumo di sigaretta, l’assunzione di alcolici, l’uso di particolari farmaci (come antiepilettici/anticonvulsivanti, medicinali per l’acne, metotressato), la carenza di acido folico, il diabete e l’obesità.
Come si manifesta?
Il labbro leporino, in gergo medico labioschisi, si manifesta con una fenditura che può essere appena accennata o essere tanto marcata da dividere il labbro superiore e raggiungere la base della narice. Questa fessura può essere unilaterale, cioè interessare un solo lato del labbro, o bilaterale, e coinvolgere entrambi i lati. La palatoschisi, invece, comporta una divisione del palato e può colpire solo quello molle o anche quello duro, estendendosi fin dietro ai denti incisivi. La labiopalatoschisi è caratterizzata da deformità di naso, mascella e arcata dentaria e può anch’essa essere unilaterale o bilaterale.
Come si fa la diagnosi di labbro leporino?
È possibile diagnosticare il labbro leporino già durante la gravidanza attraverso un’ecografia prenatale. Ciò consente ai futuri genitori, laddove sia presente la problematica, di contattare un Centro pediatrico specializzato nella cura di questa patologia, che possa prenderli in carico fin da subito. La palatoschisi isolata, invece, viene identificata alla nascita dal neonatologo.
I bambini con labbro leporino possono essere allattati?
I neonati con labbro leporino non hanno problemi di alimentazione e possono essere allattati come qualsiasi altro bambino. Nel caso di palatoschisi e labiopalatoschisi, i bimbi hanno invece difficoltà nella suzione a causa dell’apertura del palato. Si possono usare tiralatte, biberon particolari e tettarelle, consigliati dagli specialisti che hanno preso in carico la mamma e il bambino. Valido anche l’uso di placche speciali che possono aiutare i bambini a comprimere la tettarella e quindi a facilitare la suzione. Possono essere inserite sin dalla nascita da uno specialista in ortodonzia in collaborazione con il chirurgo e contribuiscono a tenere sotto controllo lo sviluppo mascellare. La placchetta viene controllata periodicamente ed è fissata con paste collanti.
Come si cura?
Il labbro leporino, la labiopalatoschisi e la palatoschisi si possono correggere con una o più operazioni di chirurgia ricostruttiva. Queste si effettuano generalmente a partire dai tre mesi di vita del bambino, in anestesia generale. Il numero di interventi, però, può variare a seconda della gravità della malformazione e delle sedi coinvolte nella stessa. In alcuni casi può essere necessario ricorrere alla rinoplastica, per i pazienti maggiorenni che vogliono migliorare l’aspetto del naso, e alla chirurgia ortognatica, per intervenire su eventuali problematiche a carico della mascella. Non di rado i bambini con questa patologia devono fare ricorso anche alla logopedia e all’ortodonzia. Dopo uno o più interventi ricostruttivi il piccolo si sottopone a controlli periodici con l’équipe medica. Questa verificherà la prognosi e monitorerà eventuali alterazioni del linguaggio e dell’occlusione dentale.
È possibile prevenire il labbro leporino?
Se di fronte alla genetica si è del tutto impotenti, nei confronti dei fattori ambientali si può fare qualcosa. Per cercare di abbassare il più possibile il rischio, infatti, la donna in gravidanza dovrebbe astenersi dal fumare, dall’assumere alcolici e farmaci non concordati preventivamente con lo specialista. I ginecologi, poi, suggeriscono di intraprendere una terapia integrativa con acido folico già a partire da 30-40 giorni prima di un possibile concepimento, proseguendo poi per tutto il primo trimestre di gestazione.