Tra le cause della misteriosa morte in culla, potrebbe esserci un eccesso del cosidetto ormone del buonumore, ovvero di serotonina. La scoperta, che arriva dagli scienziati australiani dell’Università di Adelaide, conferma l’esistenza di un legame tra questa sostanza chimica, comunemente presente nel nostro cervello, e le anormalità cerebrali rivelate nei neonati dopo la loro “morte bianca”.
La SIDS
La sindrome della morte improvvisa in culla (o SIDS, Sudden Infant Death Syndrome) colpisce soprattutto i neonati dei paesi sviluppati, dove è la prima causa di morte nel primo anno di vita. La sindrome si manifesta provocando la morte improvvisa di un bambino apparentemente sano, ma questa, fino ad oggi, è sempre rimasta inspiegata anche dopo gli esami post-mortem.
Lo studio
Lo studio, pubblicato sul Journal of Neuropathology and Experimental Neurology, rivela
anormalità considerevoli nella serotonina, nota anche come 5-HT (un neurotrasmettitore che si trova in differenti parti del corpo incluso il sistema nervoso centrale), e la funzione di regolare il sonno. In sostanza, la ricerca ci dice che il cervello di questi neonati non avverte il pericolo perché si verificano delle alterazioni nei livelli di neurotrasmettitori (tra cui l’eccesso di serotonina), che impediscono ai neonati di svegliarsi in situazioni a rischio, per esempio quando stanno respirando troppo poco ossigeno. La serotonina, infatti, controlla la respirazione, il ritmo cardiaco, la pressione e la temperatura corporea.
Le parole dello scienziato
I risultati dello studio, guidato dal docente di patologia Roger Bryard della scuola medica dell’ateneo, indicano quindi che le alterazioni neurochimiche contribuiscono a una disfunzione del tronco encefalico durante un periodo critico di sviluppo postnatale. «Questo può condurre all’inabilità dell’organismo di rispondere appropriatamente a eventi potenzialmente letali, come mancanza di flusso di ossigeno durante il sonno», scrive Bryard. Sono infatti delle anormalità cerebrali, individuate in oltre 40 vittime di SIDS, a essere associate a buona parte delle morti a causa della sindrome.
Un aiuto per future ricerche
Bryard e i suoi collaboratori sperano ora che una migliore comprensione del complesso ruolo dei fattori neurochimici e delle cause esatte delle disfunzioni che esse causano nel cervello, aiuterà future ricerche a sviluppare potenziali biomarker per i neonati a rischio accresciuto di morte improvvisa.
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