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Ipertensione: ne soffre più di un bambino ogni 20

Fondamentale la diagnosi precoce. Attenzione alla dieta: nei bimbi obesi la pressione alta colpisce più del 20 per cento

Continuano a crescere i casi di ipertensione tra i bambini, soprattutto tra quelli che sono in forte sovrappeso. L’allarme arriva dagli esperti riuniti al convegno Ipertensione arteriosa in età pediatrica: prevenzione, diagnosi e trattamento che si è svolto all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Ormai più del 5% dei bambini e dei ragazzini soffre di pressione alta. Il dato supera il 20% nei casi di obesità grave. Tra i sintomi ci sono vertigini, cefalea e ipereccitabilità.

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Il principale fattore di rischio è il sovrappeso, anche se il miglioramento delle tecniche di misurazione e la disponibilità di valori di riferimento specifici per l’età pediatrica hanno fatto emergere molti casi, che prima rimanevano sconosciuti.

Solo quest’anno a luglio la European Society of Hypertension, la società europea che si occupa di ipertensione, ha emanato le prime Linee Guida dedicate al bambino e all’adolescente.

Dai dati risulta che il 5-6% di bambini e adolescenti in apparente buona salute è in realtà iperteso. Nei bambini obesi la percentuale sale fino al 22 per cento. Nella maggior parte dei casi la pressione alta è dovuta principalmente a problemi ai reni, da malformazioni dell’aorta e a difficoltà ormonali. C’è però un 15/30% di bambini ipertesi nei quali non si riesce a trovare la causa. In questi casi si parla di ipertensione essenziale.

Anche per la pressione alta pediatrica la diagnosi precoce resta la risposta fondamentale. Le conseguenze della malattia non diagnosticata o non curata riguardano i cosiddetti “organi bersaglio”:
il cuore, con l’ipertrofia del ventricolo sinistro, ovvero l’aumento della massa muscolare senza concomitante aumento di una vascolarizzazione che consenta la nutrizione del tessuto stesso;
il rene con la perdita di proteine e l’insufficienza renale di vario grado;
l’occhio con alterazione dei vasi retinici e conseguente retinopatia ipertensiva;
il cervello con la vasculopatia cerebrale: ictus, emorragia cerebrale e riduzione delle funzioni cognitive.

Fortunatamente, specie finché si è molto giovani, il danno agli organi bersaglio è generalmente reversibile o limitato dopo un adeguato trattamento farmacologico.

Ma come prevenire l’ipertensione nei bambini e negli adolescenti? In linea generale è bene ricordare l’importanza di una corretta alimentazione in termini di assunzione di calorie e di sodio (sale e cibi salati) fin dai primi anni di vita e l’incidenza dell’obesità nell’insorgenza di questa patologia e di molte altre. È importante anche recarsi dal pediatra per i controlli previsti ricordandosi di far eseguire la misurazione della pressione e di far presente se in famiglia ci siano o meno casi di ipertensione.

Da studi eseguiti sui figli di genitori ipertesi, infatti, è stato confermato che i valori pressori osservati in età pediatrica mantengono lo stesso trend anche in età adulta e che tali valori sono mediamente più elevati rispetto ai coetanei senza familiarità.

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