Chi l’ha detto che russamento e apnee notturne sono un problema solo per gli adulti? Anche i bambini possono soffrirne di tanto in tanto: generalmente si tratta di una cosa innocua, dovuta all’ostruzione meccanica delle vie aree superiori causata dall’ingrossamento di tonsille e adenoidi.
A volte, però, questi disturbi del sonno diventano un po’ troppo frequenti, tanto da minare la qualità del sonno dei più piccoli: in questi casi possono insorgere problemi come sonnolenza diurna, difficoltà di concentrazione, rallentamento della crescita e pipì a letto, ma pochi genitori ne sono consapevoli e si rivolgono tempestivamente al medico. Lo dimostra uno studio pubblicato su Journal of Laryngology and Otology dall’Università svedese di Goteborg.
I ricercatori hanno monitorato 1.300 bambini fino agli 11 anni di età, sottoponendo un questionario ai genitori per valutare la qualità del sonno e la frequenza di russamento e apnee notturne.
Dai risultati è emerso che il 5% dei bambini manifestava problemi respiratori nel sonno più volte alla settimana e, di questi, ben il 70% non ne aveva mai parlato con il medico.
«Un russamento persistente può causare un calo della qualità di vita, soprattutto nei bambini che soffrono di apnee notturne», spiegano i ricercatori. «Lo studio dimostra che c’è una scarsa consapevolezza degli effetti negativi che questi disturbi possono avere sulla salute dei bambini e molto spesso – aggiungono gli esperti – i genitori non pensano neppure che questo problema vada approfondito».
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