Cosa passa per la testa dei bimbi che frequentano la scuola elementare? Per la prima volta si trovano lontani dai genitori e, all’interno di una realtà tutta nuova, devono imparare a relazionarsi con gli altri. C’è la maestra, il loro migliore amico, il compagno che non sopportano, l’esercizio di matematica che proprio non capiscono e quel bambino che sembra diverso. Soprattutto per i bimbi più introversi, certi sentimenti possono essere difficili da esternare. Aiutandoli a mettere Il cuore sul banco, come si intitola il suo libro, la scrittrice e maestra Fiammetta Segala prende per mano questi bambini e li aiuta a esprimere le loro emozioni attraverso delle filastrocche che ripercorrono situazioni e difficoltà tipiche della scuola elementare.
«Ho studiato l’uso di un linguaggio apparentemente molto semplice e banale come quello della rima perché era in grado di veicolare dei messaggi a livello più profondo» spiega l’autrice, secondo cui le filastrocche sono «i bambini del linguaggio». Per lei tutto è nato quando un’alunna le si avvicinò alla cattedra mentre stava correggendo i compiti: “Aspetta un attimo” le disse Fiammetta, “Non preoccuparti, anche a casa mia nessuno si accorge mai di me” le rispose la bambina. «Quell’episodio è stato il fattore scatenante per il mio libro: capii che c’erano tante emozioni nascoste dentro i miei alunni e che non sempre ero capace di vederle». Da lì sono nate le rime del libro e filastrocche come Ascoltami maestra, Non sono stato io o Non ci riesco, non ce la faccio.
«I bambini sono i messaggi viventi che inviamo a un tempo che non vedremo» dice Fiammetta citando il sociologo Neil Postman e «noi maestre della scuola primaria costruiamo bambini che diventeranno uomini: per questo è importante agire in anticipo sulla loro emotività e sul loro benessere». Tra i banchi di scuola i bimbi passano metà o più delle loro giornate e, oltre alle belle esperienze, si ritrovano ad affrontare anche tante difficoltà. «Ci sono delle fragilità tipiche che si ripetono in ogni classe. Una delle paure più grandi dei bimbi, per esempio, è quella dell’insuccesso scolastico, che viene spesso accomunato a un insuccesso più grande nella vita futura. Un altro punto critico sono i momenti di discussione: molti bambini fanno fatica a relazionarsi con i coetanei».
Parlare di bullismo alle elementari è ancora presto, ma il lavoro che si può fare sui bambini della scuola primaria è determinante per i piccoli uomini che diventeranno alle medie o al liceo. «Alcuni atteggiamenti scorretti – sottolinea la scrittrice – possono essere l’anticamera di veri atti di bullismo negli anni successivi».
Ma queste filastrocche “funzionano”? «Prima di pubblicare il libro, ho sperimentato le mie rime a lungo. La soddisfazione è stata vedere che i miei alunni si ritrovavano nei personaggi delle filastrocche e tramite le parole in rima riuscivano a far emergere emozioni e aspetti della loro personalità che non erano così evidenti all’esterno» spiega Fiammetta. Tuttavia, Il cuore sul banco non ha l’ambizione di risolvere situazioni gravi: per quelle ci sono gli specialisti. Anche per quanto riguarda la dislessia, la filastrocca dal titolo Lettera d’amore di un bambino dislessico ha l’obiettivo «di far capire al bambino che, nonostante i suoi limiti nella scrittura e nella lettura, può avere tante cose belle da dire». Come, per esempio, “ti amo” a una piccola compagna.
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