Sono ormai diversi i governatori di Regione che hanno emesso ordinanze per l’uso delle mascherine. In Lombardia è obbligatorio indossarle sempre, in Veneto e Friuli Venezia Giulia nei supermercati e nei negozi in generale, farmacie naturalmente comprese. La Toscana ha scelto di aspettare ancora qualche giorno, quando le mascherine saranno distribuite a tutte le famiglie. Il Trentino Alto Adige ha scelto di usarle fuori dai contatti familiari. È quindi normale indagare sul rapporto tra bambini e mascherine e domandarsi se e come farle indossare anche ai bambini piccoli.
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Bambini e mascherine: mai sotto i 2 anni
In attesa di linee guida precise, gli esperti sostengono che non debbano essere fatte indossare ai bambini sotto i due anni di età. Il rischio qui è il soffocamento.
Per i bambini in età prescolare dai due ai sei anni la questione è più complessa. Se si riesce a tenere una distanza ampia dalle altre persone, la mascherina può anche non essere messa ai bambini.
Bambini e mascherine: utili soprattutto per evitare che possano contagiare gli adulti
I bambini sono i meno colpiti dal coronavirus e anche quando lo sono tendenzialmente non sviluppano sintomi importanti, come invece può succedere ai loro genitori. Il punto è che ovviamente anche i bambini sono contagiosi, come gli altri asintomatici o paucisintomatici, che sono coloro che manifestano sintomi lievi o modesti. Far usare una mascherina è un modo quindi per evitare che loro possano contagiare gli altri.
Se hanno i sintomi del virus, anche magari un semplice raffreddore, la mascherina può evitare la fuoriuscita nell’ambiente delle goccioline di Flūgge, che restano il modo più facile di trasmissione del virus. Resta inteso che anche in presenza di sintomi leggeri i bambini, così come gli adulti, devono restare in casa. Se dobbiamo portare il bambino dal medico per essere visitato, la cosa migliore è avvertire il pediatra e far mettere al proprio figlio la mascherina.
Le mascherine sono molto utili nei luoghi pubblici dove non si riesce a tenere i bambini alla giusta distanza. Ad esempio all’interno di una farmacia o di un negozio di alimentari.
Il problema vero, come sanno tutti i genitori, è che far indossare la mascherina può essere una vera sfida per ogni genitore.
Spiegare bene ai bambini perché si devono usare
Il primo consiglio degli esperti è quello di spiegare ai bambini perché tutte le persone indossano la mascherina e perché sia così importante che anche lei o lui la indossi. Ovviamente bisogna spiegare bene anche come dev’essere indossata e i motivi per cui quando ha la mascherina sul viso non debba mai toccarla con le mani. Se il bambino è piccolo si può trasformare anche in un gioco o in una favola. Alcuni pediatri consigliano di premiare i bambini ogniqualvolta indossano la mascherina in modo corretto.
Bambini e mascherine: tra i 2 e i 3 anni è molto difficile il loro uso
Gli esperti di salute dei bambini raccomandano di non esagerare comunque. Forzarli a fare qualcosa che non vogliono fare tra i 2 e i 3 anni è abbastanza inutile. È un’età in cui i bambini possono essere particolarmente capricciosi. In questa fase della crescita non riescono ancora a comprendere i motivi per cui devono avere la protezione sul volto. In più può essere molto complicato impedire loro di toccare continuamente la mascherina con le mani e abbassarla per fare uscire il naso. Solo bimbi particolarmente ubbidienti e mansueti possono accettare questa imposizione.
La cosa più efficace che un genitore possa fare è quella di insegnare ai propri figli di non toccarsi il viso e di lavarsi bene le mani.
Meglio le mascherine in cotone, non usare quelle professionali
Gli esperti consigliano comunque delle mascherine in cotone, lavabili in lavatrice ad almeno 60 gradi centigradi. Alcune aziende ne stanno producendo anche con disegni si supereroi o di personaggi di cartoni animati. Questo potrebbe spingere i bambini a indossarle più volentieri.
Sono da evitare quelle professionali che usano i medici, perché la respirazione è più difficile. In più, non essendocene ancora molte, si rischia di farle mancare agli operatori sanitari che devono per forza di cose indossarle.
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