L'emozione di diventare mamma è impagabile. Esattamente come la paura irrazionale di non sapere come farlo al meglio. Dal cambio dei pannolini, ai pianti infiniti. E i dubbi durante la gravidanza: cosa vorrà dire quel dolorino alla schiena? E' normale avere sempre sonno? Perché ho voglia di cibi strani a notte fonda? Domande lecite, che andrebbero poste al medico o al ginecologo. Le neo mamme americane, però, pare che si fidino solo di Dr. Google. A dirlo sono i ricercatori della Penn State College of Medicine con un articolo sul Journal of Medical Internet Research. Nonostante la rapida evoluzione della tecnologia, le strutture di cura prenatale negli Stati Uniti non sarebbero al passo con i tempi sul fronte della comunicazione, nè online nè in loco. Infatti, anche dopo la prima visita, molte donne in gravidanza preferiscono affidarsi a motori di ricerca e social network per trovare le risposte alle loro domande piuttosto che chiedere allo specialista, che ritengono poco sensibile alle loro esigenze individuali.
Lo studio ha previsto quattro focus group, per un totale di 17 donne in stato di gravidanza, tutte maggiorenni e con uno smartphone "Abbiamo scoperto che soprattutto le mamme alla prima gravidanza erano spaventate dal fatto che la prima visita prenatale non avvenisse fino all'ottava settimana" ha detto Jennifer L. Kraschnewski, professore di Medicina e Scienze della salute pubblica alla Penn State. "Queste donne si affidano a Google e ad altri motori di ricerca nel periodo che va dall'inizio della gravidanza alla prima visita". Ma anche dopo l'incontro con il medico, alcune gestanti sarebbero insoddisfatte delle informazioni fornite e per questo continuerebbero a "googlare" i loro dubbi. La maggior parte poi trova superati opuscoli e volantini dati dal medico, così come libri quali il popolare 'Cosa aspettarsi quando si aspetta', e preferisce di gran lunga puntare sulla rete. Anche internet, però, non è pienamente soddisfacente. Sarà anche ricco di informazioni, ma spesso le notizie sono imprecise e non sono regolamentate. Infatti, meno del 4% degli spazi online è creato o sponsorizzato da medici. Per questo, le neo mamme scelgono anche video interattivi, forum e social network per confrontarsi in modo diretto e attivo con le altre mamme digitali.