Meglio le pappe fatte in casa rispetto agli omogeneizzati per abituare il palato dei più piccoli ai sapori (anche amarognoli) delle verdure. E’ questa la conclusione a cui sono giunti i ricercatori dell’Università di Glasgow dopo aver passato in rassegna oltre 300 alimenti per l’infanzia di varie marche. I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Maternal and Child Nutrition, dimostrano che gli omogeneizzati industriali contengono verdure e frutti troppo zuccherosi (come carote, patate, mele e banane) e in questo modo non educano il palato dei bambini ad apprezzare verdure più amarognole come gli spinaci.
Insomma, la “pappa pronta” potrà semplificare la vita dei genitori nell’immediato, ma probabilmente gliela complicherà nel prossimo futuro, quando dovranno convincere i figli più cresciutelli a mangiare le verdure.
Per rendersene conto basta leggere le etichette dei prodotti, così come hanno fatto i ricercatori britannici. I 329 omogeneizzati analizzati presentano una carenza di verdure amare a foglia verde, come gli spinaci. Inoltre, anche i cibi salati contengono una quantità di zuccheri pari al 3-7%. Il rischio è che i genitori, convinti di far apprezzare le verdure ai più piccoli, servano in realtà delle pappe che rinforzano la loro innata preferenza per i cibi dolci. Al contrario «l’apprendimento dei sapori richiede di introdurre anche il gusto amaro seppur meno appetibile, ma è poco realistico aspettarsi che prodotti commerciali aiutino in questo processo, perché – spiega la responsabile dello studio, Ada Garcia – pressioni di natura commerciale fanno sì che questi debbano essere anche appetitosi». Per questo, secondo l’esperta, i genitori dovrebbero essere incoraggiati ad offrire cibi diversi e a base di verdure cucinati in casa per promuovere una più ampia gamma di sapori.
07/09/2015
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