Le mamme single non se la cavano niente male: i loro figli crescono in maniera equilibrata, sono socievoli e studiosi. Soddisfatti della vita familiare, avvertono però la mancanza del padre, un tema “caldo” che affrontano spesso nelle discussioni a casa. A scattare questa fotografia sono i ricercatori britannici del Centro per le ricerche sulla famiglia dell’Università di Cambridge, che hanno presentato i risultati delle loro indagini a Helsinki in occasione del congresso annuale della Società europea di riproduzione umana ed embriologia (ESHRE).
Lo studio ha preso in esame 50 famiglie composte da madri single con figli, e le hanno messe a confronto con altre 50 famiglie formate da una coppia di genitori eterosessuali con almeno un figlio tra i 4 e i 9 anni concepito grazie alla fecondazione eterologa (dunque ricorrendo alla donazione di ovuli o sperma). Questa indagine, spiegano i ricercatori, è la prima a considerare le esperienze sociali e familiari dei figli di madri single, valutando il loro equilibrio psicologico e le loro prospettive ad un’età critica in cui sono abbastanza grandi per comprendere le dinamiche familiari.
I risultati dimostrano che i bambini cresciuti da madri single sono esattamente come tutti gli altri: qualche problema in più lo mostrano soltanto coloro che vivono in difficoltà economiche e che avvertono lo stress della madre. In genere questi bambini provano sentimenti neutri (39%) o contrastanti (28%) rispetto all’assenza della figura paterna, di cui parlano spesso a casa.
Tutto sommato, i bambini si dicono comunque soddisfatti della loro vita familiare: il 51% non la cambierebbe, mentre il 38% ritoccherebbe solo piccoli aspetti marginali. Anche a scuola non se la cavano male, tanto che quasi il 60% dice di andarci molto volentieri. Nessun problema per quanto riguarda la vita sociale: tutti dicono di avere almeno un amico, il 51% ne ha più di cinque, mentre il 63% afferma di non essere stato preso in giro dai compagni.
«I figli nati con il contributo di un donatore e cresciuti da madri single sembrano cavarsela tutto sommato bene nell’età tra i 4 e i 9 anni», afferma la coordinatrice dello studio, Sophie Zadeh. «È anche vero, però, che non sappiamo come procede la loro crescita più avanti negli anni, e come può essere condizionata dall’assenza della figura paterna. In generale – aggiunge – i nostri risultati indicano che ciò che conta per i figli di madri single non è tanto l’assenza del padre, né l’essere nati grazie a un donatore: ciò che conta è la qualità del rapporto col genitore, proprio come accade negli altri tipi di famiglie».
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